di Vito Roberto Iannuzzi
Disturbing eyes. Potrebbe essere il titolo di una nuova serie Netflix, recensita sulle pagine del Wall street journal. E la foto della premier senza testa sarebbe perfetta per la locandina. Purtroppo è realtà e va in streaming tante volte, troppe. Puntate senza fine di una serie tragicomica tutta italiana, talmente ben realizzata da attirare gli sguardi di osservatori oltreoceano.
Il dramma vero, al di là della scena horror di una regina di cuori senza testa, è che la regina di cuori vince ancora. I nemici continuano ad affrontarla nel modo sbagliato, nell’arena violenta dove lei si esalta, raccoglie l’incitamento degli spettatori, desiderosi si sangue, urla, parolacce e battutacce.
Sul fatto che sia inadeguata, fuori luogo, non all’altezza, i suoi nemici sono tutti d’accordo. Proprio per questo non ha senso discuterne. Lo sforzo in battaglia dovrebbe essere ignorare le sue provocazioni, le cadute di stile, le parole inadeguate, schivare tutto ciò, e attaccarla dove è nuda, senza la corazza costruita negli anni nei sobborghi della politica. Obiettivi mancati, promesse non mantenute, giravolte olimpioniche: su questo l’opposizione dovrebbe infierire, senza divagare altrove, senza fare filosofia e ideologia.
In un pantano maleodorante, bisogna tapparsi il naso per arrivare fino alla fine.