Lo scorso 8 marzo l’ambasciata statunitense in Russia aveva messo in guardia i propri cittadini rimasti a Mosca dal pericolo di attentati di “estremisti” nel fine settimana.Un allarme lanciato poche ore dopo che i servizi d’intelligence russi avevano detto di aver eliminato una cellula dell’Isis che pianificava un attacco contro una sinagoga moscovita. Nel week end indicato dall’ambasciata non si sono verificati attentati ma l’avviso era piuttosto circostanziato e combaciante con quanto accaduto poi venerdì 22 marzo. L’alert indicava infatti possibili azioni contro “grandi raduni a Mosca, compresi concerti”. Due settimane fa il presidente russo Vladimir Putin non aveva gradito, respingendo l’avvertimento definendolo “un esplicito ricatto da parte dell’Occidente per tentare di destabilizzare la nostra società”

Ora il Cremlino chiede però agli Usa di dire tutto ciò che sanno. “Se Washington ha qualche informazione sull’attacco terroristico a Mosca, deve condividerla immediatamente con la Russia”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova scrivendo sul suo canale Telegram, citato dalla Tass. “Quali ragioni hanno i funzionari di Washington per dire che qualcuno non è coinvolto nella tragedia? Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati affidabili al riguardo, questi dati devono essere immediatamente condivisi con la parte russa”.

Poco dopo l’attacco il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby aveva infatti affermato: “Non c’è alcun segno al momento del coinvolgimento dell’Ucraina o di ucraini nella sparatoria a Mosca”. Kiev, dal canto suo, nega con decisione qualsiasi coinvolgimento nell’attacco alla sala concerti. Alcuni analisti sottolineano come, se emergesse un qualche coinvolgimento ucraino, la risposta di Mosca sarebbe probabilmente molto dura e potrebbe essere un motivo per una mobilitazione su larga scala e una dichiarazione formale di guerra tra Russia e Ucraina. Stando a quanto riporta oggi la Cnn gli Usa hanno anche comunicato a Mosca il pericolo di attacchi da parte dell’Isis-K, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante che ha poi rivendicato. Nel frattempo Mosca annuncia che tutti gli eventi di massa e di intrattenimento nelle istituzioni culturali federali della Russia sono cancellati per i prossimi giorni.

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