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“Povertà sproporzionata rispetto alla ricchezza del Paese”. Appello del Consiglio d’Europa alla Germania: “Fermare le disparità sociali”

Fermare le disparità sociali. L’appello è rivolto alla Germania dal Consiglio d’Europa. Gli interventi di riforma del welfare, con l’aumento di prestazioni sociali e più possibilità di formazione dei disoccupati, non sono bastati: la commissaria Dunja Mijatovic – che ha la delega per i diritti umani dell’organizzazione di difesa dei diritti umani (che non fa parte delle istituzioni Ue) – sottolinea la necessità di ulteriori sforzi nella lotta a povertà, senzatetto ed emarginazione, sproporzionati alla ricchezza del Paese, e di cui le maggiori vittime sono bambini, anziani e portatori di handicap.

In uno studio pubblicato dal Forum for a new economy, di cui riferisce il Guardian, gli economisti Isabella Weber dell’Università del Massachussets (fu impegnata nella commissione che consigliò il Governo tedesco nel fissare un tetto ai prezzi energetici) e Tom Krebs (già consigliere del cancelliere Olaf Scholz) registrano che lo shock energetico provocato dall’invasione russa dell’Ucraina ha portato al più grande crollo del tenore di vita tedesco dalla seconda guerra mondiale ed una flessione della produzione economica paragonabile alla crisi finanziaria del 2008. Il Fondo monetario internazionale prevede che, dopo essere già entrata in una fase di recessione tecnica, l’economia tedesca nel 2024-25 avrà una crescita inferiore a quella di qualsiasi altra economia avanzata, a parte forse l’Argentina. Il ministro dell’Economia Robert Habeck ha previsto una crescita del Pil quest’anno limitata allo 0,2%: in autunno sperava nell’1,3%.

Non è inconsistente, perciò, l’appello di Mijatovic per passi decisi per spezzare il cerchio della povertà. Secondo dati riportati dalla ZdF nel luglio scorso si registravano circa 684mila pensionati costretti a ricorrere agli aiuti sociali, con un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Dal primo luglio a calmierare la situazione interverrà perlomeno un aumento del 4,57% alle pensioni. In una presa di posizione il Governo tedesco ha risposto di “condividere le ansie” della commissaria Mijatovic per l’aumento dei senzatetto e di aver concluso un Piano Nazionale per superare la carenza di alloggi entro il 2030. Per i rincari tuttavia molti cantieri sono rimasti fermi e nel 2023 mancavano più di 700mila nuove abitazioni. Il colosso immobiliare Vonovia ha presentato a bilancio perdite per quasi 7 miliardi ed il gruppo Signa è fallito. Associazioni di inquilini, oberate dagli aumenti degli affitti, società edilizie e gruppi sociali, hanno chiesto al Governo di stanziare almeno 50 miliardi per l’edilizia entro il 2025.

Il Paese è attraversato da ondate di scioperi per il rinnovo dei contratti nei settori dei trasporti urbani, ferrovie, aerei, medici ospedalieri. Weber e Krebs constatano nel loro lavoro un calo dei salari reali del 4% tra aprile 2002 e marzo 2023, ed una contrazione della produzione del 4,1%. Tenendo conto anche delle flessioni durante la pandemia, computano il calo effettivo alla fine del 2023 rispettivamente nel 10% e nel 7%. Il freno del prezzo dell’energia introdotto dal Governo tedesco alla fine del 2002 è stata la risposta giusta, ma il ritardo nell’intervenire è stato concausa della crescita della AfD. Un’ulteriore incapacità di proteggere l’industria tedesca dall’impennata dei prezzi energetici, indicano, potrebbe trasformarsi nella perdita di un decennio di sviluppo per la Germania ed alimentare ulteriormente l’ascesa della populista AfD. Non a caso anche Mijatovic raccomanda di prestare attenzione al razzismo crescente, idoneo a destabilizzare le istituzioni democratiche. Quanto siano fragili queste ultime lo rimarca un rapporto della Fondazione Bertelsmann: su 137 Paesi ci sono solo 63 democrazie contro 74 autocrazie, è il livello più basso da vent’anni. L’esclusione sociale poi, è massiccia in 83 Paesi su 137.