Il governo tenta di correre ai ripari sui gravissimi ritardi nella posa della fibra nelle aree svantaggiate, su cui nei giorni scorsi ha fatto il punto anche la Corte dei Conti. Per mantenere l’impegno preso nel Pnrr con il cosiddetto ‘Piano Italia a 1 giga’, “è intenzione del governo presentare una disposizione normativa che consenta ai beneficiari dei contributi pubblici di adempiere agli obblighi previsti dalle convenzioni in essere, anche attraverso variazione delle unità abitative collegate. Ciò mantenendo inalterato il termine finale di realizzazione dell’opera, il numero totale delle abitazioni collegate e l’ammontare complessivo dell’investimento”.

L’intervento, continua la velina, tiene conto “della preminente esigenza di assicurare la tempestiva realizzazione degli investimenti e di garantire una copertura omogenea su tutto il territorio, senza però rinunciare agli impegni connessi all’attuazione del PNRR e alla piena realizzazione delle politiche di sviluppo delle infrastrutture digitali”. La magistratura contabile ha rilevato che a fine 2023 risultavano coperte in Ftth (Fiber to the home) circa 3,4 milioni di abitazioni, il 54% del target finale. Ancora peggiori i dati sulle connessioni wireless Fwa (Fixed Wireless Access).

Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto, protagonista nei giorni scorsi di un ennesimo scontro con la Corte dei Conti proprio per i giudizi sul decreto di rimodulazione del piano, ha incontrato oggi la Task force europea per il Pnrr per fare il punto sull’assessment relativo alla richiesta di pagamento della quinta rata e sulla revisione tecnica all’esame della Commissione.

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