Da un crociato rotto a portare in campo tre campioni del mondo. Andrea Dezi, responsabile della pagina Facebook Calcio – Ultimi Romantici è una sorta di “Fata Madrina” di Cenerentola del calcio romantico. Classe 1981, ovviamente calciofilo: basta dire questo per aprire un mondo fatto di radioline, 90° Minuto, figurine “e Domenica In coi risultati delle partite in sovrimpressione” ci tiene a precisare.

E col calcio anni ’80 e ’90 nel cuore e il sogno infranto di farne parte come cruccio Andrea nel tempo libero si diletta come tanti a tornare sui campi: passione fatale per il suo crociato. Dal divano a giugno del 2018, nostalgico degli ’80 ma precursore dello smart working per necessità, s’inventa la pagina Calcio – Ultimi Romantici: “Mi ritengo effettivamente uno degli ultimi romantici, e sono un calciofilo: la pagina l’ho creata per gioco – racconta – buttandoci dentro aneddoti e contenuti che cercavo compulsivamente. Costretto praticamente all’immobilità in quel periodo vagavo su internet dai dilettanti brasiliani ad ogni meandro mi portasse il pallone, e i contenuti social man mano piacevano sempre di più: mi sono ritrovato i like di Cesare Cremonini ai post ‘Non è più domenica’. Un contenuto su Gianluca Vialli che raccontava della malattia ha fatto oltre tre milioni di like. Da lì ho capito che avevo fatto centro”.

In particolare con quella generazione di ultimi romantici che ancora conservano il biglietto della prima gara, regalo dei genitori, i poster del Guerin e sotto chiave e sotto cellophane o plexiglas, se c’è, una maglietta dell’epoca conquistata chissà come. Oggi la pagina di Andrea conta oltre 250mila follower, ed è un punto di riferimento per quella nicchia: “Ci mandano di tutto: foto di magliette e scarpini vecchi, campi disastrati o foto come quella del papà del mister che col figlio impegnato in panchina approfitta per raccogliere cicoria che cresce attorno al campo”. Poesia. Ma poi si alza il tiro: quel romanticismo è un po’ antitetico rispetto alla “tribuna virtuale” dei social e deve andare in campo. Nasce appunto “Cur in Campo”, con la prima edizione andata in scena lo scorso anno allo Stirpe di Frosinone: “C’erano Schillaci, Torricelli, Tiribocchi, Luiso. Chi ha partecipato aveva lo sguardo tipo bimbo al luna park. Aneddoti? Torricelli ci ha raccontato di come il suo esordio avvenne alla seconda giornata del campionato ’92-’93 perché alla prima era squalificato, espulso all’ultima giornata in D con la Caratese l’anno prima, e dei suoi primi scarpini di una marca molto poco conosciuta. A Tiribocchi molti ricordavano quanto sia stato prezioso per vittorie del fantacalcio. Ma credo che il protagonista assoluto di quella prima edizione sia stato il secchio blu: quello che le squadre avevano a bordo campo con la spugna dentro e che poi faceva miracoli per gli infortunati”. Solo dopo sarebbe arrivato il ghiaccio spray, miracoli compresi romanticismo no.

Quest’anno il 31 maggio la seconda edizione allo Stirpe: ci saranno Tiribocchi, Brocchi, Sorrentino, Candela, Moscardelli, Amelia, Di Biagio e persino Francesco Totti. Gli allenatori saranno Serse Cosmi e Stefano Colantuono. Arbitrerà Alessandro Iuliano, conosciuto sui social come “Arbitrino”. Si potrà giocare assieme ai campioni acquistando i biglietti e diventando calciatore per un giorno: “ Era un po’ il nostro sogno, no? Calcare il campo di una squadra di Serie A, ricevere il pallone da uno dei nostri campioni preferiti o fargli l’assist decisivo e così faremo, in una gara in cui come lo scorso anno tutto l’incasso andrà in beneficenza, lo scorso anno alla Dynamo Camp, quest’anno invece ad una casa famiglia di Roma Sud”. Un’immersione nel calcio di una volta, tra romanticismo e atmosfera un po’ scanzonata: col vantaggio che in caso di calcio di rigore e conciliabolo tra Totti e Di Biagio il portiere saprà già cosa fare.

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