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Attentato a Mosca, Tajani: “Dall’8 marzo avevamo invitato gli italiani in Russia a non partecipare a eventi affollati”. Il Viminale aumenta i controlli

Non solo gli statunitensi. Lo scorso 8 marzo anche l’ambasciata italiana aveva invitato i connazionali a evitare gli eventi affollati a Mosca. Lo ha detto Antonio Tajani, commentando l’attentato di venerdì sera nella capitale russa. “A Mosca ci sono 2.700 italiani registrati all’Aire, non abbiamo notizie di italiani coinvolti. Devo dire che il ministero degli esteri, insieme alla nostra rappresentanza diplomatica a Mosca, fin dall’8 marzo avevano invitato gli italiani a non partecipare a eventi dove c’era molta gente a Mosca”, ha spietato il ministero degli Esteri. Ma perché l’Italia veva lanciato quell’allerta? Perché la polizia russa “aveva arrestato componenti di una cellula terrorista di matrice jihadista, quindi c’erano dei pericoli di attentati a Mosca”, ha spiegato sempre il vicepremier da Milano.

“Fin dall’8 marzo c’era sul sito Viaggiare sicuri l’appello ai cittadini italiani di rinviare viaggi in Russia” ha aggiunto Tajani, esprimendo “solidarietà alle famiglie delle vittime che purtroppo sono in costante aumento. Con grande serietà l’ambasciata d’Italia e il consolato stanno seguendo l’evolversi della situazione insieme all’unità di crisi del ministero degli Esteri”. Nelle stesse anche l’ambasciata statunitense in Russia aveva messo in guardia i propri cittadini rimasti a Mosca dal pericolo di attentati di “estremisti” nel fine settimana. Un allarme lanciato poche ore dopo che i servizi d’intelligence russi avevano detto di aver eliminato una cellula dell’Isis che pianificava un attacco contro una sinagoga moscovita. Nel week end indicato dall’ambasciata non si sono verificati attentati ma l’avviso era piuttosto circostanziato e combaciante con quanto accaduto poi venerdì 22 marzo. L’alert indicava infatti possibili azioni contro “grandi raduni a Mosca, compresi concerti”. Due settimane fa il presidente russo Vladimir Putin non aveva gradito, respingendo l’avvertimento definendolo “un esplicito ricatto da parte dell’Occidente per tentare di destabilizzare la nostra società”. E invece l’allerta era evidentemente reale.

Secondo Tajani gli attentatori “probabilmente vengono dalle regioni più vicine all’Afghanistan. Il fenomeno del terrorismo non va mai sottovalutato e affronteremo la questione del terrorismo anche al G7 di Capri e al vertice della Nato che si svolgerà subito dopo Pasqua a Bruxelles“. Il ministro degli Esteri non crede che l’attentato “abbia a che fare con la situazione in Ucraina, è una questione che riguarda il fondamentalismo islamico. Evidentemente – ha concluso – anche la polizia russa era in allerta, stiamo seguendo 24 ore su 24 la situazione. Il nostro consolato è rimasto aperto tutta la notte e lo stesso l’ambasciata”.

Allerta anche in Italia – Il ministero degli Interni ha disposto un ulteriore innalzamento delle misure di sicurezza su una serie di luoghi sensibili, a seguito dell’attentato avvenuto a Mosca. Particolare attenzione viene dedicata a luoghi di preghiera, in particolare sinagoghe, ambasciate e hub principali dei trasporti come stazioni e aeroporti. Lunedì mattina al Viminale è in programma una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicata ad una analisi della situazione.