Nella giornata di ieri, a sette anni di distanza dall’ultimo disco, è uscito in tutto il mondo il nuovo progetto della popstar colombiana “Las Mujeres Ya No Lloran”
Iniziare una nuova vita mettendo insieme i pezzi del vecchio puzzle, sostituendone le tessere corrose. E ricominciare dalla consapevolezza di sé stessa. Shakira è tornata con un nuovo album: Las Mujeres Ya No Lloran (“Le donne non piangono più”), il primo dopo la fine della storia con Gerard Piqué, bandiera del Barcellona e oggi dirigente sportivo. Un grido di forza e indipendenza e insieme una cura per l’anima “perché la dissoluzione della famiglia è probabilmente una delle cose più dolorose che un essere umano possa sperimentare. Ho usato la mia creatività per esorcizzare il dolore”. La musica come rimedio alla sofferenza. E come ultima risposta al tradimento dell’ex marito e padre dei figli Milan e Sasha con la modella 23enne Clara Chia Martì.
Nel disco, uscito ieri venerdì 22 marzo dopo un silenzio discografico di sette anni (l’ultimo lavoro, El Dorado, risale al 2017), la popstar colombiana – che domani sarà ospite a Verissimo da Silvia Toffanin – ha riversato le sue emozioni e sensazioni. “Per molto tempo ho messo in pausa la mia carriera per stare accanto a Gerard e permettergli di giocare a calcio. Ho fatto molti sacrifici”, ha dichiarato. Oggi, in sedici canzoni ispirate in maniera più o meno velata alla storia con il calciatore blaugrana, Shakira ha riversato rabbia e delusione, ma anche una grande presa di coscienza. E così, l’album vive tra la collera del singolo Bzrp Music Sessions, vol.53 con l’argentino Bizarrap, in cui l’artista attacca Piqué per averle preferito una nuova fiamma (“Hai scambiato una Ferrari con una Twingo e un Rolex con un Casio”) e la calma quasi stoica di Última (“Sicuramente col tempo te ne pentirai e un giorno vorrai bussare di nuovo alla mia porta”), un brano che “avevo bisogno di fare uscire anche se il disco era finito”. Che il campione catalano, coinvolto in questi giorni in un’inchiesta per corruzione legata a esponenti della Federcalcio spagnola, trovi l’uscio aperto, è improbabile. Anche perché, l’ex moglie l’ha descritto usando parole dure: “È Voldemort, non va menzionato”.
Con Las Mujeres Ya No Lloran “ho ricostruito me stessa”, ha spiegato Shakira al New York Times. L’ambizione? Farsi portavoce della forza e della determinazione delle donne: “Per secoli la società ci ha messo in una posizione di vittime. Ai tempi dell’Inquisizione ci bruciavano sul rogo. Penso che le donne si stiano ribellando a quelle imposizioni: le lacrime devono trasformarsi in lacrime di trionfo”. Per cicatrizzare le ferite inferte dalla vita. E allora, la popstar si autocita, facendo riferimento alla propria hit “She Wolf”: “La metafora della lupa mi ha aiutata a ricostruirmi. Mi sono riconnessa alla donna primordiale dentro di me, che balla e canta per allontanare il dolore”.
E con il nuovo disco pare esserci riuscita, anche chiamando a collaborare le star della scena latina: Bizzarrap in La fuerte, Rauw Alejandro in Cohete e Te Felicito, Ozuna in Monotonía, Grupo Frontera in Entre Paréntesis, Manuel Turizo in Copa Vacía e Karol G in TQG. Solo con i singoli che hanno anticipato il progetto, aveva già totalizzato oltre 2,5 miliardi di stream su Spotify. Un riscatto nei confronti delle radio che “ai tempi di Hip’s Don’t Lie e La Torturaci dovevo convincere a trasmettere le mie canzoni. C’erano pregiudizi. Oggi le persone decidono da sole cosa ascoltare, grazie alle piatteforme. Nella musica c’è più democrazia”. Quel che è sicuro è che Shakira è tornata con un album in cui ha messo sé stessa. E con la sua musica, punta a conquistare le vette delle classifiche di tutto il mondo.