“Ancora una volta la presidente del consiglio omette e confonde. Non parla della responsabilità dei fascisti italiani a cominciare dal questore Piero Caruso che fu condannato a morte per aver approntato la lista di 50 persone da sopprimere alle Ardeatine. Non dice che le vittime furono in grande maggioranza antifascisti ed ebrei. È la solita rilettura capziosa della storia che tende sempre a coprire le responsabilità dei fascisti e a negare il valore dell’antifascismo. Un’altra occasione perduta”. Così Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani italiani.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione dell’anniversario dell’eccidio nazifascista del 24 marzo 1944 in cui furono uccisi 335 civili e militari italiani, ha affermato: “Oggi l’Italia onora e rende omaggio alla memoria delle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, terribile massacro perpetrato dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. L’eccidio ardeatino è una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale e ricordare cosa accadde in quel funesto 24 marzo di ottant’anni fa è un dovere di tutti”. Per la seconda volta da quando è a capo del governo la premier omette quindi il riferimento al ruolo avuto dai fascisti italiani nella strage.

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