Ancora un episodio di violenza contro il personale docente a scuola. A Roma, il 15 marzo scorso, il preside dell’istituto paritario San Gabriele è stato malmenato dal compagno della madre di uno studente. Il motivo? La sospensione decretata nei confronti del ragazzo, che aveva insultato un insegnante. A quanto riporta il quotidiano Il Tempo, l’uomo ha fatto irruzione nell’ufficio del dirigente, Raimondo Pietroletti, tentando di convincerlo a ritirare il provvedimento attraverso minacce. Quando Pietroletti lo ha invitato a calmarsi, si è scagliato contro di lui aggredendolo: il professore è ricoverato in ospedale con una prognosi di novanta giorni. Il Consiglio d’amministrazione dell’istituto ha scritto ai genitori degli studenti per informarli dell’accaduto, descritto come una “gravissima aggressione”. Il pestaggio, peraltro, è avvenuto sotto gli occhi del figlio piccolo dell’aggressore, che l’uomo aveva portato con sé nella spedizione punitiva.
Dopo i vari fatti di cronaca simili avvenuti nei mesi scorsi (di cui si sono resi responsabili sia mamme che papà) mercoledì 28 febbraio il Senato ha approvato un Disegno di legge che istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico. Il testo prevede anche la creazione di un Osservatorio che avrà il compito di monitorare i casi di aggressione e un incremento della pena da un terzo a due terzi per le aggressioni contro un dirigente scolastico o un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario.
“La grave aggressione avvenuta nei giorni scorsi a Roma non è che l’ennesimo capitolo di una storia che si ripete“, commenta il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. “Un collega, al quale desidero far giungere la mia solidarietà e l’abbraccio di tutta l’Anp, è stato massacrato di botte da un individuo che non accettava una nota e la sospensione disposta nei confronti del figlio della compagna. Al di là delle risibili ragioni scatenanti la criminale aggressione, dobbiamo riflettere sulla crescente mancanza di rispetto nei confronti dell’istituzione scolastica e di chi la rappresenta”, sottolinea.