A due giorni dalla manifestazione a Bari, convocata in solidarietà al sindaco Antonio Decaro contro l’ipotesi di scioglimento del Comune per mafia, non si placa la polemica sulle frasi del governatore pugliese Michele Emiliano. Inutile anche il chiarimento del primo cittadino di Bari: “Non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella. Emiliano non ricorda bene”, ha detto Decaro. Mentre dal centrodestra continua il coro di critiche (con Andrea Crippa della Lega che chiede al Viminale di procedere “quanto prima con lo scioglimento del Comune”), nelle ultime ore si aggiungono due elementi alla vicenda: l’intervista al Tg1 di Lina Capriati, sorella di Antonio in carcere da oltre 30 anni, che smentisce le parole di Emiliano e una foto del 2023 – condivisa sui social – che immortala Decaro insieme a un’altra sorella del boss ergastolano.

“7 maggio 2023: il sindaco di Bari Decaro fotografato con due donne che sarebbero rispettivamente sorella e nipote del boss ergastolano Antonio Capriati. Vero o falso?”. Lo scrive Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera su X, postando la foto del sindaco con le due donne. Un’istantanea pubblicata anche in prima pagina su La Verità, con tanto di titolo: “La foto della trattativa Pd-Mafia“. Per il giornale diretto da Maurizio Belpietro questa foto “sbugiarda” la smentita di Decaro, anche se il primo cittadino di Bari si riferiva ai fatti raccontati da Michele Emiliano e che risalgono al 2004, non quindi a un anno fa. La foto è stata scattata nei giorni della festa di San Nicola, patrono di Bari. Le donne ritratte nell’immagine postata sui social sono Elisabeth Capriati, una sorella del boss, e la figlia.

Il sindaco respinge anche queste accuse: in una diretta sui social Antonio Decaro afferma di non sapere “chi fossero le donne in foto” e racconta anche la sua giornata iniziata trovando la sua faccia “alcuni giornali nazionali e accostata tra l’altro al termine mafia“. “Io mi sono chiesto chi fossero e la prima cosa che ho fatto ho contattato le persone con le quali lavorato in questi anni sul tema del contrasto alla criminalità organizzata e anche dell’antimafia sociale”, spiega il sindaco di Bari. Così dopo aver chiamato “l’ex comandante della stazione dei carabinieri della città vecchia” e “l’ex dirigente della Polizia di Stato”, Decaro sottolinea di avere “avuto difficoltà a rintracciare chi fossero queste due persone in fotografia”. Il sindaco racconta di avere poi “chiamato don Franco, il parroco della cattedrale, e abbiamo capito tutti insieme che sono due persone che diciamo sono parenti del boss Capriati ma che non hanno nulla a che fare con il resto della famiglia”, ha sottolineato. “Queste due persone non c’entrano nulla e non vedo perché si devono trovare la foto sui giornali nazionali e in tutte le trasmissioni di oggi solo perché hanno chiesto al sindaco di fare una fotografia davanti al loro negozio, come mi capita ogni giorno con decine e decine di persone anche su quella strada eh dove ci sta questo negozio chissà quante fotografie fatto con tante persone”, ha continuato Decaro affermando di essere anche “pronto a rispondere alla Commissione Antimafia”.

E sono le stesse protagoniste dell’istantanea a replicare: “Non è possibile fare una foto, un selfie, mi dica lei? Mi dica se è normale. Io devo fare una querela adesso, non si dovevano permettere di usare la mia foto senza alcun consenso”, ha riposto, intervistata dal Tg1, Annalisa Milzi, nipote del boss Tonino Capriati, ritratta in foto con sua madre Elisabetta. Nella famiglia Capriati ci sono 11 fratelli e tantissimi nipoti. Milzi ricostruire quel 7 maggio dello scorso anno, nei giorni della festa del patrono San Nicola: “Chiesi al sindaco: è possibile fare una foto? Lui ha risposto: assolutamente sì. Che c’entra ora associare altro“, spiega la donna. La foto ritrae lei e sua madre col sindaco dinanzi all’ingresso della loro boutique a Bari vecchia. Tra i commenti alla foto diventata virale sui social – e pubblicata dal Giornale e da La Verità – c’è anche quello di Vincent Capriati, nipote del boss Tonino che scrive: “Roba nostra“. Per Annalisa Milzi ed Elisabetta Capriati quelle due parole non hanno un significato particolare. “No dai, voi pensate sempre a male” rispondono al giornalista.

“Mai visto Decaro, non è mai venuto qui“. Ha risposto così al Tg1 di domenica sera Lina Capriati – altra sorella del boss di Bari Vecchia – chiamata in causa dal governatore Michele Emiliano che ha raccontato di avere portato a casa sua l’allora assessore ai trasporti, Antonio Decaro. Intervistata tra i vicoli di Bari Vecchia, la signora ribadisce “Mai, mai è successo, mai visto Decaro con Emiliano, quando mai è venuto Decaro qui”. Dalla casa esce anche un’altra donna della famiglia che dice: “Noi se andiamo da Decaro manco ci accetta. Come fa a dire che questa persona ci conosce?”. La polemica, comunque, è tutt’altro che finita.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Massa, consigliere leghista si collega con la Commissione mentre lavora in cantiere: quando lo smart working è preso alla lettera

next