A 12 anni di distanza dal primo, storico capitolo, abbiamo finalmente avuto modo di giocare l’attesissimo Dragon’s Dogma 2. La nuova opera di Hideaki Itsuno & co ci ha dato più l’idea di essere un nuovo punto di partenza per Dragon’s Dogma, più che un semplice sequel, data la sua immensità e le diverse implementazioni aggiunte al gameplay.
Sorgi, Arisen!
Tocchiamo subito uno dei tasti dolenti che ha diviso la community di giocatori: in Dragon’s Dogma 2 avrete un solo slot di salvataggio ed una difficoltà preimpostata. Il che significa un po’ strappare dalle mani dei giocatori la coperta di Linus del ricominciare il gioco a piacere o ricaricare salvataggi pregressi se le conseguenze delle nostre azioni non ci convincono appieno. Questa scelta ha probabilmente un significato più profondo della mera scelta tecnica, atto a spingere ogni giocatore a dare una storia unica al proprio Arisen -denominazione dei personaggi utilizzati dai giocatori- , potenzialmente diversa da quella di altri giocatori. La sensazione di sconforto iniziale dettato da questa scelta da parte di Capcom può essere condivisibile o meno, ma sicuramente centra l’obiettivo del volerci trasportare in un mondo a noi quasi sconosciuto, quasi comprendendo il nostro Arisen privo di memoria.
Fatta questa premessa necessaria, in Dragon’s Dogma 2 avremo sin da subito occasione di creare il nostro Arisen attraverso uno dei Character Creator più profondi e dettagliati che si siano mai visti. Praticamente ogni singolo dettaglio del nostro protagonista può essere editato, dando libero sfogo alla nostra fantasia. È doveroso sottolineare che le scelte in merito ad altezza, peso, muscolatura ed età avranno conseguenze all’interno del mondo di gioco in termini di peso trasportabile e doti atletiche .
Dopo aver scorso le doverose ore necessarie alla creazione del nostro alter-ago Arisen (se non siete pienamente soddisfatti non temete, in game è possibile cambiare taglio di capelli e tatuaggi pagando in oro e modificare completamente il personaggio acquistando un tomo specifico a Vernworth) avremo modo di scegliere la nostra classe iniziale a scelta tra: Ladro, Guerriero, Mago e Arciere. Queste sono solo le prime quattro classi disponibili, poiché nell’arco del gioco potrete sbloccare anche lo Stregone, il Distruttore, l’Arcier-Mago, il Cavaliere Mistico, l’Illusionista e l’Eroe Leggendario, in grado di brandire qualsiasi arma ed utilizzare qualsiasi abilità tra le diverse classi disponibili.
Il nostro Arisen può apprendere e sfruttare in fondo ognuna delle classi disponibili e cambiarle a proprio piacimento o in base alle necessità, lasciando dunque libero sfogo al giocatore di scegliere la propria strada senza limiti di sorta.
Oltre alla scelta del nostro protagonista dovremo poi creare la nostra Pedina, un compagno di viaggio che resterà con noi fino alla fine e che diventerà assoldabile anche dagli altri giocatori in caso di necessità. Anche la pedina può cambiare classe nell’arco del gioco in caso ne sentissimo la necessità, possiamo inoltre sceglierne la tipologia di carattere (che va ad influire sul suo comportamento nell’arco del gioco) e progressivamente anche delle caratteristiche specifiche come il Guaritore o l’Esperto di Logistica, i quali renderanno le nostre pedine autonome sotto diversi aspetti di gioco: potranno infatti reperire materiali o aprire forzieri in autonomia, come aiutare il nostro Arisen a rialzarsi o svegliarlo dal sonno.
Come specificato poc’anzi la nostra Pedina potrà essere evocata anche da altri giocatori e così potremo fare noi. Il nostro party è limitato a quattro compagni di viaggio: l’Arisen e la sua Pedina che acquisiscono esperienza e crescono nell’arco del gioco, e due pedine che possiamo prendere in prestito da altri giocatori. Le pedine prese in prestito non saliranno di livello, è dunque opportuno valutare man mano sempre nuove pedine utili ai nostri scopi.
Sebbene le pedine non siano dei veri e propri protagonisti di Dragon’s Dogma 2, le loro interazioni e i dialoghi risultano davvero ben scritti ed interattivi con il mondo che le circonda e la missione che stanno compiendo, risultando spesso come dei compagni di viaggio spassosi e profondamente ironici.
L’Esplorazione “infinita”
In Dragon’s Dogma 2 l’esplorazione è il vero elemento portante di tutta la struttura di gioco. La trama stessa funge da stimolo all’esplorazione e mai viceversa. Vivremo infatti una storia d’accompagnamento, fatta sì di intrighi, misteri e tradimenti, ma atta principalmente a spingerci a vivere questo enorme mondo di gioco a 360 gradi. Camminando tra le foreste e le caverne, ci si sente quasi come fossimo parte della Compagnia dell’Anello, dove le nostre gambe sono fondamentalmente il nostro principale (quasi unico) mezzo di movimento. Potremo certamente cercare di accelerare gli spostamenti attraverso i carri disponibili in alcune zone, ma spesso e volentieri verremo attaccati da un numero imprecisato e molto arrabbiato di nemici(soprattutto viaggiando di notte), con il risultato che alla fine dovremo comunque spostarci a piedi. In casi estremi è possibile utilizzare le Pietre del Teletrasporto, ma si tratta di oggetti piuttosto rari nel gioco e vanno sicuramente utilizzate con parsimonia.
Gambe in spalla Arisen, poiché il mondo di gioco creato dal team di Hideaki Itsuno è grande quattro volte rispetto al suo predecessore e non avrete viaggi veloci o indicatori che possano semplificare le vostre scampagnate. Dragon’s Dogma 2 va interpretato come un viaggio vero e proprio e all’inizio può risultare frustrante e a tratti noioso, ma abituandosi alle sue dinamiche ci si rilassa, vivendo ogni missione con i tempi che richiede, senza cercare di abbreviare il percorso, ma vivendolo e scoprendo camminando tutti i segreti nascosti in questo enorme mondo di gioco. Questo accade ovviamente quando non sarete impegnati a combattere contro Goblin, Lupi, Zombie, Orchi, Ciclopi e Arpie, per citare solo alcuni dei nemici che cercheranno di bloccarci il passaggio.
E qui arriviamo al sistema di combattimento, pensato apertamente per il pad (senza nasconderlo, l’avviso su Steam compare prima di avviare il gioco). Il combattimento in Dragon’s Dogma 2 è qualcosa di decisamente unico e libero in termini di approcci e fisica di gioco. Oltre al classico combattimento dobbiamo prendere in considerazione l’ambiente che ci circonda e provare ad usarlo a nostro favore: possiamo infatti prendere e lanciare qualsiasi cosa, Pedine e Nemici compresi (Rimanete vigili, perché determinati nemici possono fare lo stesso con voi).
In termini di combattimento duro e crudo abbiamo notato alcune “sbavature”, come l’assenza di un “lock on” sui nemici che può risultare frustrante soprattutto nel mezzo di un combattimento con numerosi nemici, dove i colpi possono andare deliberatamente a vuoto, facendoci sprecare la resistenza. In linea generale, però, una volta presa confidenza sia nelle combo delle abilità che nell’utilizzo dei comandi per le Pedine, anche i boss fight più impegnative risultano sì frustranti, ma decisamente soddisfacenti una volta portata a casa la vittoria. Particolare attenzione durante i combattimenti va posta alla barra della vita, poiché ricevendo colpi particolarmente forti, il nostro recupero non potrà più essere completo, ma solamente parziale, rendendo quindi necessaria una pausa in Campeggio o alla Locanda più vicina.
Un mondo di gioco vivo e.. morto
Dragon’s Dogma 2 ci catapulta in un mondo immenso che vive (e muore) insieme a noi. Chiunque può morire, compresi gli NPC delle diverse missioni, le nostre pedine, i cittadini, i mercanti e soprattutto: le missioni non sono necessariamente uguali per ogni giocatore, poiché spesso ci dobbiamo trovare nel posto giusto al momento giusto. Sta a noi prestare particolare attenzione a ciò che ci circonda e alle nostre azioni, perché non si sa mai quali possano essere le conseguenze effettive sul gioco, soprattutto tenendo in considerazioni che determinate missioni hanno un tempo massimo per essere completate se vogliamo un risultato positivo per tutti. Anche il contenuto del nostro zaino cambia col passare delle ore, se non ci prendiamo la briga di cucinare o consumare le nostre risorse, esse marciranno, diventando un peso morto (già difficile da gestire) sulle nostre spalle.
Dobbiamo dunque prestare attenzione ad ogni dettaglio per renderci il viaggio in questo immenso mondo più facilitato possibile, poiché il peso che possiamo portare è limitato, soprattutto se siamo degli amanti del campeggio e il set da campeggio si rivela piuttosto pesante.
Insomma il mondo circostante si muove insieme all’Arisen, non resta fermo ed immobile come fosse un quadro di contorno dipinto in maniera magistrale da Capcom. Sì, perché le ambientazioni “selvagge” pensate da Hideaki Itsuno sono da togliere il fiato, profonde, diverse e vive. Sarebbe stato bello poter dire lo stesso delle città che risultano invece più semplificate, con sempre gli stessi NPC disposti nelle stesse vie. Una piccola sbavatura in un mondo altrimenti profondamente dinamico.
La questione dei framerate su PC non è così pesante ed invasiva, abbiamo giocato infatti su un PC che monta una GPU Nvidia GeForce 3080 e, sebbene il framerate non sia particolarmente stabile, siamo riusciti a goderci il viaggio con dei settings abbastanza alti a 100/105 FPS, scesi fino a 80 in situazioni di particolare carico grafico. Su console la discussione si fa più spinosa, poiché Dragon’s Dogma 2 gira a 30FPS, nemmeno troppo stabili.
In conclusione
Dragon’s Dogma 2 si propone come un RPG d’eccellenza, ben pensato e ben prodotto da Capcom. Il motore grafico riesce a coinvolgere il giocatore in ambientazioni dettagliate e ben realizzate. La trama, piuttosto superficiale, funge da binario per il viaggio, vero fulcro di questo sequel. Passeremo ore ed ore camminando e combattendo nemici di ogni sorta, dimenticandoci quasi quale sia la nostra destinazione effettiva del momento.
I personaggi sono tutti incredibilmente dettagliati e realistici, così come le Pedine risultano quasi vive e ben attente al mondo che le circonda. La questione dell’unico slot di salvataggio può risultare effettivamente fastidiosa per i giocatori, poiché non consente variabili fino al raggiungimento del NG+. Il comparto sonoro avrebbe potuto dare qualcosa di più, sostenere meglio il nostro infinito viaggio, mentre purtroppo spesso risulta più una lieve melodia in sottofondo.
Il tempo in compagnia di Dragon’s Dogma 2 vola e riesce nell’intento di tenerci incollati allo schermo per scoprire nuovi misteri e diventare sempre più potenti in compagnia di Pedine sempre diverse, in luoghi sempre diversi.