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Hamas dopo la risoluzione dell’Onu: “Pronti a un cessate il fuoco con scambio di prigionieri”. Israele: “Guerra fino al ritorno degli ostaggi”

Reazione contrapposte da parte di Israele e Hamas alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che chiede un cessate il fuoco immediato nel conflitto in corso dentro la Striscia di Gaza. Dal fronte palestinese è arrivata una “disponibilità” a “impegnarsi in un processo immediato che porti al rilascio dei prigionieri di entrambe le parti”, sottolineando “la necessità di raggiungere un cessate il fuoco permanente che porti al ritiro di tutte le forze sioniste ed al ritorno degli sfollati”, ha dichiarato Hamas dopo il voto alle Nazioni Unite accogliendo con “con favore l’appello del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato”.

Di tutt’altro tenore la presa di posizione di Tel Aviv, con diversi falchi del governo Netanyahu contrari a qualsivoglia pausa. “Israele non cesserà il fuoco. Distruggeremo Hamas e continueremo a combattere finché l’ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa”, ha detto il ministro Esteri israeliano Israel Katz su X. Israele “non ha il diritto morale di fermare la guerra a Gaza fino al ritorno di tutti gli ostaggi nelle loro case”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Yoav Gallant, dagli Stati Uniti.

Se dovesse incontrare i funzionari della Casa Bianca, un vertice in bilico proprio per l’astensione degli Usa sulla risoluzione presentata dal Mozambico, Gallant ha detto che “metterò in chiaro l’importanza di far crollare il regime di Hamas e riportare gli ostaggi alle loro case” e ha confermato che “agiremo contro Hamas ovunque, anche nelle aree in cui non siamo ancora stati”, così da creare “un’alternativa a Hamas in modo che le Idf possano completare la loro missione”.

Di “vergogna” parla l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan perché la risoluzione non condanna l’attacco di Hamas del 7 ottobre: “Hamas ha iniziato la guerra, da questo testo sembra che la guerra sia iniziata da sola – ha aggiunto – Israele non voleva questa guerra”. Quindi, a suo avviso, “non subordinare il cessate il fuoco al rilascio degli ostaggi danneggia gli sforzi, tutti avrebbero dovuto votare contro questa vergognosa risoluzione”.