Dopo qualche settimana è stato svelato l’arcano della terrificante gaffe impressa su una pagina di Televideo durante la Notte degli Oscar
Ad andare con lo zoppo, pardon con l’Intelligenza Artificiale s’impara a zoppicare. Dopo qualche settimana è stato svelato l’arcano della terrificante gaffe impressa su una pagina di Televideo durante la Notte degli Oscar. Nell’annunciare la vittoria dell’Oscar come miglior film straniero a La zona d’interesse, quindi alla sconfitta di Io Capitano, il film italiano diretto da Matteo Garrone, il redattore di turno del Televideo aveva mandato in onda una pagina con scritto: “Il film di Garrone, ispirato alla vita del capitano Schettino e al disastro della Costa Crociere”.
La gaffe clamorosa aveva fatto il giro dei social con profondo scherno di milioni di utenti. Ora, grazie a quanto riporta Professione Reporter il giornalista della testata, parte del servizio Rai, avrebbe raccontato ai colleghi che, non essendo esperto della materia, si è rivolto a ChatGPT. Quando l’intelligenza artificiale gli ha fornito con la sua consueta e anonima rapidità il risultato, il redattore avrebbe infornato le righe fidandosi ciecamente di cotanto progresso tecnologico. Sei ore dopo la pagina del Televideo è stata corretta, ma per ore al posto della fiaba nera di due ragazzi senegalesi che tentano di attraversare l’Africa per poi raggiungere le coste libiche quindi quelle italiane è riemersa la sciagurata figura di Schettino.
Fatte ulteriori verifiche si è poi scoperto che ChatGPT non ha in memoria – non si sa bene perché – alcun film di Garrone intitolato Io Capitano: “Potrebbe trattarsi di un progetto futuro o di una produzione di cui non ho informazioni. Posso fornirti dettagli su altri film diretti da Matteo Garrone, come ad esempio “Gomorra” o “Dogman”, se desideri”, declama l’intelligenza artificiale. Morale della favola: l’uomo può ancora far la differenza, anzi è l’uomo a caricare, quindi dare vita, alle macchine di IA. Ma soprattutto per l’impavido redattore visto che si sarebbe dovuto occupare della notte degli Oscar, bastava dare un’occhiatina di qualche minuto a Google. Lì l’uomo i dati sul film di Garrone li aveva caricati.