Mentre il Consiglio europeo prospetta una “preparazione militare-civile rafforzata, il mondo del cattolicesimo italiano si unisce agli appelli di Papa Francesco per un messaggio di pace e di opposizione alle attuali politiche bellicistiche. In un contesto internazionale segnato da terrorismo e guerre, infatti, Acli, Agesci, Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi dedicano, comunitariamente, alla pace gli auguri per la Pasqua 2024. “Si alzino le bandiere bianche!”, invocano. “La pace è l’urgenza del Risorto – si legge nella nota congiunta – La pace è la nostra priorità, oggi che la fraternità stessa è messa in discussione, come ha ricordato il cardinale Matteo Zuppi al Consiglio permanente della Cei lo scorso 18 marzo”.

Le associazioni cattoliche italiane sottolineano di “non potere accettare che solo la guerra sia la soluzione dei conflitti. Ripudiarla significa arrestarne la progressione. A cominciare dall’aumento sconsiderato della produzione di armi, a discapito di vere politiche di sviluppo. Osare la pace significa scegliere politiche di disarmo, nucleare e non. Osare la pace significa difendere la legge 185/90 che oggi rischia di essere svuotata”, spiegano.

Un appello che si allinea ai numerosi messaggi di pace espressi anche da Bergoglio: “Come Papa Francesco siamo consapevoli che ‘per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi, non si può stare comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare. Bisogna rischiare‘. Occorre ribadire ancora una volta l’immoralità di fabbricare e detenere armi nucleari e perciò imploriamo l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari”. Un obiettivo diplomatico raggiungibile, secondo i gruppi, solo con il dialogo: “La via della pace passa per il dialogo politico e sociale, non per le armi. Costruiamo Pace, scegliamo politiche di disarmo. Italia, ripensaci! Auguri di Pace!”.

I movimenti della chiesa sono insomma concordi, e si uniscono all’appello del presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi, che a margine di un incontro tenutosi a Milano, alcuni giorni fa ha ribadito l’urgenza di “cercare una via di negoziato che risolva il conflitto”. Dopo le parole del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel (“Se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra“), il Vaticano e tutte le associazioni che vi orbitano intorno rimarcano la loro posizione contraria alle tesi belliciste che si diffondono tra i leader europei. E auspicano che torni la pace.

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