Udite, udite: Jannik Sinner ha giocato male per un set e mezzo. Visto il tennis straordinario che l’azzurro mette in mostra ormai da 5 mesi, già questa è una notizia. Per carità, che Sinner fosse umano lo aveva già mostrato Carlos Alcaraz a Indian Wells. Ora però il numero 3 al mondo ha dimostrato di saper vincere anche quando è umano. Una prerogativa fondamentale se si vuole rimanere in vetta a lungo: dopo un primo set perfetto, alla fine l’olandese Tallon Griekspoor – sfavorito anche da una pausa per pioggia – si è dovuto arrendere alla legge Sinner. L’azzurro è di nuovo agli ottavi di un Masters 1000. A Miami in suo compagnia c’è Matteo Arnaldi, straordinario contro il canadese Denis Shapovalov: i due italiani hanno bisogno di una vittoria a testa per sfidarsi nei quarti in un derby che scriverebbe un altro pezzo di storia del tennis azzurro.

“La partita è stata molto dura, sono contento del risultato”, ammette lo stesso Sinner, come sempre lucido nell’analizzare la sua prestazione a fine gara. Gli sono serviti tre set per avere la meglio su Griekspoor, numero 26 al mondo. L’azzurro perde il primo per 7-5 e la partita è in grande equilibrio. Dopo la pioggia, il secondo set finisce 7-5 questa volta in favore di Sinner. Nel terzo e decisivo set non c’è storia: Sinner si fa largo a colpi di break e chiude con un netto 6-1. C’è stato un Sinner prima della pausa (a tratti irriconoscibile) e un Sinner dopo la pausa (al solito implacabile): “Nel secondo set mi sono trovato un po’ meglio, poi è arrivata la pioggia: tatticamente ho cambiato qualcosina che sono riuscito a mettere in campo e questo credo sia stata la chiave. Ho visto che ci siamo entrati un po’ nella testa, però questo è il bello dello sport, soprattutto nel tennis si gioca uno contro uno e credo che da fuori si veda. Ho vinto, ovviamente sono contento. Vediamo la prossima partita”, le parole di Sinner a Sky.

Dopo la prima sconfitta dell’anno a Indian Wells, il Sinner poco a brillante visto a Miami potrebbe essere la spia di un calo anche fisiologico. Esiste però anche un’altra chiave di lettura: nel suo percorso di crescita, Sinner ha imparato a vincere pure quando è in difficoltà e il suo gioco non è così efficace. “A volte non puoi far altro che accettare le difficoltà, ho provato a rimanere forte mentalmente. Mi sono trovato in una situazione complicata e sono felice di come l’ho gestita. Per questo motivo oggi la considero una buona giornata“, il commento dell’altoatesino. Se il suo stato di forma non è più ottimale o se al contrario ha fatto un ulteriore salto di qualità, lo dirà solamente il futuro.

Quello prossimo dice che Sinner ora affronterà negli ottavi del Master 1000 di Miami il 29enne australiano Chris O’Connell, numero 66 al mondo: “Lo conosco, mi ha battuto tre anni fa ad Atlanta, è un giocatore pericoloso, serve bene e sa muoversi molto bene su questi campi. Come sempre dovrò fare attenzione al mio tennis e alla mia intensità di gioco. Di certo sarà un match difficile, non si arriva negli ottavi di finale di questo torneo per caso”. Non ci è arriva per caso nemmeno Matteo Arnaldi, anzi. L’azzurro batte il canadese Shapovalov in due set: il primo condotto con grande autorevolezza e chiuso 6-3, il secondo particolarmente combattuto e chiuso al tie break (9-7).

Per Arnaldi è un altro attestato di crescita, un altro balzo in avanti verso l’élite del tennis mondiale. Il 23enne ligure si avvicina alla Top 30, che significherebbe essere testa di serie quando a brevissimo il circuito si sposterà sulla terra rossa. Virtualmente Arnaldi è numero 35 Atp, con un’altra vittoria salirebbe al numero 32 e avrebbe già raggiunto l’obiettivo: agli ottavi dovrà affrontare il ceco Tomas Machac, numero 60 del mondo che ha eliminato Andy Murray in tre set. Come Sinner contro O’Connell, anche Arnaldi parte favorito contro Machac: in caso di due successi azzurri, ai quarti del Master 1000 di Miami ci sarebbe un derby italiano. Sarebbe la seconda volta nella storia in un torneo di questo livello (l’unico precedente è Sinner-Musetti a Montecarlo 2023). Sarebbe la prima volta in Florida e in generale in un Master 1000 sul cemento. Sarebbe un match davvero intrigante: in attesa di una ripresa di Lorenzo Musetti (impegnato ai sedicesimi contro Ben Shelton) e del recupero di Matteo Berrettini, ad oggi è probabilmente il meglio che può offrire il tennis italiano. Lo scontro tra i due singolaristi artefici del trionfo in finale di Coppa Davis.

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