Il capogruppo di Azione Matteo Richetti ha presentato alla Camera, come primo firmatario, la mozione di sfiducia contro il vicepremier Matteo Salvini “non per un contrasto politico”. “Il merito della discussione – spiega – riguarda un punto molto preciso: il vicepresidente del Consiglio ha siglato, in quanto capo del partito della Lega, un accordo con il suo corrispettivo leader del partito di Putin in Russia, e questo non è un punto di ostinazione formale”.
“Tutti noi – aggiunge – possiamo chiudere accordi politici o intese che riguardino anche i partiti di altri Paesi, poi, però rispondiamo delle nostre azioni, perché un accordo contiene impegni e si tratta di accordo fatto col partito che esprime il Presidente Putin, di un Paese che si sta macchiando, oltre che dell’aggressione in Ucraina, anche di ciò che è accaduto a Navalny, e della legislazione repressiva contro tutti gli oppositori. E questo Accordo è attualmente in vigore”.
L’obiezione, osserva Richetti, “potrebbe essere che l’accordo è carta straccia e che non ha mai avuto attuazione reale”. “Ma se è carta straccia allora cessi. Se, invece, non è carta straccia ed è ancora in vigore, quell’accordo impegna le parti e una delle parti è il mio vicepresidente del Consiglio. Perché è anche mio, non è della Lega Nord, è della Repubblica italiana. E questo accordo dice che i due partiti, centrali nella vita politica italiana e russa, si impegnano all’espansione della cooperazione tra la Federazione Russa e la Repubblica italiana, nello scambio di informazioni“.

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