Gli emendamenti: "100 crediti oltre i 250 occupati". Visto che il minimo per operare è 15, una grande azienda non subirebbe conseguenze se in suo cantiere morissero 4 operai
È passato poco più di un mese dalla strage nel cantiere Esselunga di Firenze e tutti i giorni, in media, tre persone non tornano a casa dal lavoro perché coinvolte in un incidente mortale. Eppure per la maggioranza è urgente introdurre scappatoie alla già molto blanda e criticata norma sulla “patente a crediti” per le imprese infilata in extremis nel decreto Pnrr. Forza Italia, Lega, FdI, Svp e Italia viva hanno infatti presentato in commissione alla Camera una serie di emendamenti che indeboliscono il testo iniziale, in base al quale ogni azienda attiva nei cantieri da ottobre riceverà una patente digitale con 30 punti e ne perderà 20 in caso di infortunio mortale e 15 se l’incidente determina un’inabilità permanente al lavoro.
Le proposte a prima firma Marattin (Iv) e quelle identiche a prima firma Mazzetti (Fi), Montemagni (Lega), Mascaretti (FdI) e Steger (Svp) introducono – come da richieste avanzate da Confindustria nella sua memoria sul decreto – una diversa modulazione dei punti iniziali in base alla grandezza dell’azienda: sarebbero 30 solo per le aziende che occupano fino a 10 lavoratori, 50 per quelle che occupano fino a 49 lavoratori, 80 per quelle che ne occupano fino a 249 e 100 oltre i 250 occupati. Visto che il minimo per poter operare è stato fissato in 15 punti, una grande azienda non subirebbe alcuna conseguenza – nemmeno l’obbligo di partecipare a corsi di formazione sulla sicurezza – se in suo cantiere morissero 4 operai: le resterebbero 20 punti, abbastanza per andare avanti come niente fosse. Del resto il testo originario prevede, per chi non si ferma nonostante la decurtazione del punteggio, una sanzione tra i 6.000 e i 12.000 euro: come ha notato la Cgil è “ben poca cosa rispetto ad appalti del valore di milioni di euro”.
dissuasivo debolissimo
Altri deputati ritengono che il punteggio di partenza andrebbe incrementato sulla base di altri criteri: un emendamento di Fi, a prima firma Tenerini, propone 5 punti in più per le imprese che “adottano modelli di organizzazione e di gestione” previsti dal decreto in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro o “un sistema di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro certificato”.
Due emendamenti identici presentati da Lega e FdI puntano poi a far sì che per chi si mette in regola salti il taglio dei punti sulla patente: il provvedimento di decurtazione del punteggio dovrebbe essere “condizionato all’emanazione di un invito a regolarizzare da parte del personale ispettivo che ha accertato la violazione” e, ferme restando le sanzioni previste dall’ordinamento, “la regolarizzazione esclude l’applicazione della decurtazione”. Altri tre emendamenti simili, due identici di Lega e Fi e uno di Iv, prevedono che dall’applicazione dell’invito a regolarizzare facciano eccezione “le violazioni da cui derivi un infortunio”.
Emendamenti identici presentati da FI, FdI e Lega ma anche da una forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle, chiedono – ricalcando i desiderata dell’Associazione nazionale costruttori edili – che il punteggio iniziale sia “incrementato nei seguenti casi: 5 punti con possesso di certificazione dei Sistemi di gestione per la salute e sicurezza o asseverazione dei modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sul lavoro; 3 crediti per l’adozione di modelli di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sul lavoro; 2 crediti se in possesso della certificazione del Sistema di gestione per la qualità; 2 crediti per l’adozione di buone prassi; 3 crediti per l’utilizzo di soluzioni tecnologiche o organizzative avanzate in materia di salute e sicurezza sul lavoro; 2 crediti per l’assenza di violazioni accertate in via definitiva nei 12 mesi antecedenti il rilascio della patente; 2 crediti per lo svolgimento di formazione non obbligatoria sulla sicurezza sul lavoro; 3 crediti per l’accesso alla riduzione del tasso medio di tariffa Inail per prevenzione; 2 crediti per la certificazione dei contratti di lavoro e/o subappalto“.
Altri emendamenti identici presentati da Lega, FdI, Svp e Fi auspicano che il punteggio iniziale sia “raddoppiato per le imprese, iscritte, con la medesima ragione sociale, alla camera di commercio industria e artigianato con codici assicurativi Inps e Inail coerenti con le attività eseguite nei cantieri”, cosa che in realtà è già oggi un requisito di idoneità professionale, e che “applicano i contratti collettivi nazionali” stipulati dai sindacati più rappresentativi “da oltre un quinquennio”.