La Swatch Art Journey 2024 ha scelto la capitale britannica come tappa per un nuovo sorprendente connubio tra design e arte: il 20 marzo sono stati svelati 7 orologi ispirati ad altrettanti capolavori d'arte contemporanea esposti alla Tate Modern
Londra, quarantott’ore prima che Kate Middleton rivelasse al mondo di avere un cancro. Un sole incredibilmente tiepido per la stagione primaverile a queste latitudini calava regalando un suggestivo tramonto rosato sullo sfondo dello skyline. L’appuntamento è alle 18.30 alla Tate Modern, a Southbank. Il museo è ufficialmente chiuso, apre le sue porte solo per noi. I mega arazzi dell’artista ghanese Elle Anatsui campeggiano maestosi ed imponenti al centro dello spazio. Il tempo di un veloce cocktail sul rooftop ed ecco che delle guide vengono a chiamarci per un tour ad hoc. Girare tra le sale del museo dopo l’orario di chiusura ci dà un certo brivido. Vediamo Matisse, Lèger, Chagall, Mirò: sono solo una piccola selezione delle migliaia di opere custodite dalla Tate ma la loro scelta è tutt’altro che casuale. Non sappiamo altro, sappiamo solo che presto ne coglieremo appieno il senso. E infatti, finito il giro, ecco che un taxi, un “black cab” come li chiamano a Londra, ci attende. Ci sentiamo quasi come degli 007 in missione. Una manciata di minuti nel traffico del centro e arriviamo alla seconda tappa della serata: il 180 Studios al 180 di The Strand, un edificio brutalista diventato ora il nuovo polo culturale londinese. Qui scendiamo una rampa di scale e poi ancora un’altra discesa ed ecco che la sorpresa si svela davanti ai nostri occhi. È un labirinto esperienziale attraversando il quale ci si imbatte in 7 esibizioni immersive che rappresentano ognuna lo spirito dell’opera d’arte che ha ispirato i nuovi modelli di Swatch realizzati proprio a partire da alcuni quadri delle gallerie Tate. Ogni orologio della collezione è dedicato a un artista e a un’opera specifica. Il risultato? Non semplici orologi, ma piccoli capolavori che raccontano storie, evocano emozioni e invitano a guardare l’arte con occhi nuovi.
La Swatch Art Journey 2024 ha scelto infatti Londra come tappa per un nuovo sorprendente connubio tra design e arte. Il brand svizzero, da sempre pioniere nel portare l’arte al polso, ha attinto questa volta dalla ricca collezione della Tate, selezionando le opere di maestri come Turner, Chagall, Mirò, Léger, Matisse, Bourgeois e Barns-Graham e cimentandosi a reinterpretarle. Lanciato nel 2018, Art Journey è infatti un progetto che va oltre la mera trasposizione dell’immagine sull’orologio: piuttosto, è un lavoro di rielaborazione del significato delle opere d’arte scelte che offre un differente punto di vista su questi capolavori. Nei pochi centimetri dei classici modelli Gent e New Gent è condensato tutto il significato intrinseco dell’opera, con il preciso obiettivo di far uscire i quadri dai musei e rendere l’arte sempre più democratica, sempre più alla portata di tutti. D’altra parte un orologio Swatch è un oggetto di uso quotidiano e l’immediatezza del colore e del design porta poi chi lo indossa a scoprire qualcosa di nuovo. “Questi orologi non sono pensati solo per gli amanti dell’arte, la loro forza è il fatto che riescono subito a catturare l’attenzione del grande pubblico portandolo a scoprire le opere”, ci spiega Alain Villard, Ceo di Swatch. “Con questa collezione qualsiasi persona in ogni parte del mondo avrà accesso ad un capolavoro situato alla Tate Modern di Londra che probabilmente non avrà mai modo di vedere fisicamente. Pensate, ad esempio, alla Cina: sono sicuro che dei sette artisti prescelti, probabilmente cinque o sei non sono ancora molto famosi lì, ma quando vedranno gli orologi in molti si incuriosiranno e li scopriranno. Chissà, magari verranno un giorno anche a Londra per scoprire il museo. Ecco, è questo per me il fulcro del progetto: portare la conoscenza di questi capolavori in ogni dove suscitando emozione e stupore. Questo è ciò che chiamiamo democratizzazione dell’arte“, sottolinea Villard.
Ecco quindi che questa Swatch Art Journey 2024 è più che mai un invito a scoprire l’arte e a lasciarsi ispirare da essa. Un’occasione per indossare un pezzo di storia e per portare la bellezza con sé ogni giorno, in un viaggio emozionante attraverso sette universi artistici distinti. Il fascino del tramonto di Joseph Mallord William Turner è racchiuso nell’orologio Scarlet Sunset, con un quadrante che cambia colore, evocando le sfumature cangianti del cielo. L’atmosfera vibrante del circo di Marc Chagall si anima invece nel modello Blue Circus, dove lancette a forma di luna e occhio scandiscono il tempo in un vortice di colori. E se “Two Women Holding Flowers” di Fernand Léger esalta la geometria e la vivacità cromatica del Cubismo, con le due figure femminili che si dispiegano su cinturino e quadrante; “Woman And Bird In The Moonlight” di Joan Miró ci immerge nell’astrattismo surrealista, mentre le assai poco conosciute spirali grafiche di Louise Bourgeois assumono un nuovo significato nell’orologio Spirals, dove il sorprendente colore azzurro e le lancette a contrasto creano un colpo d’occhio ipnotico. Ancora, l’astrattismo energico e fluido di Wilhelmina Barns-Graham in “Orange And Red On Pink” trova nuova vita sul quadrante, impreziosito da indici neri che esaltano la forza espressiva dell’opera. Dulcis in fundo Henri Matisse: la sfida di riprodurre in un quadrante di 2 centimetri l’opera monumentale “Snail” è stata vinta scompponendola e ricomponendola su orologio e cinturino, creando un gioco di trasparenze che esalta la bellezza del dettaglio.
Certo non è stato facile scegliere 7 quadri tra gli oltre 70mila delle gallerie Tate: il lavoro di selezione ed editing ha richiesto quasi un anno di incontri e confronti, per creare un equilibrio tra icone intramontabili e nuove scoperte. E poi perché non è facile “maneggiare” l’immagine di opere di tale livello: “Sì, è stata decisamente una bella sfida”, ci dice Carlo Giordanetti, Ceo dello Swatch Art Peace Hotel di Shanghai, svelandoci alcuni retroscena della collezione. Il fil rouge? “Se si chiude gli occhi e si ripensa agli orologi, la prima cosa che viene in mente è il colore. Alla base ci sono gli studi e i singoli percorsi degli artisti ma alla fine c’è una specie di omogeneità che riunisce tutti i modelli”, sottolinea Giordanetti.
La collezione Swatch x Tate Gallery rappresenta solo un tassello del mosaico di Swatch nel mondo dell’arte: l’azienda svizzera ha infatti una lunga storia di collaborazioni con musei di fama mondiale e ha in programma di realizzare nuove collezioni in futuro: “Quello che diventa difficile a questo punto è proprio andare avanti. Avendo collaborato con parecchi artisti, adesso si tratta di fare un lavoro certosino per andare a completare e arricchire questo percorso”, chiosa Carlo Giordanetti. Ecco allora che è proprio questo l’intento di Swatch Art Journey: un impegno costante per rendere l’arte accessibile a tutti e per democratizzare la bellezza, trasformandola in piccoli capolavori da indossare al polso.