Alla fine di ottobre 2023, dopo quasi un mese dalla strage di Hamas del 7 ottobre e dall’avvio dell’offensiva di terra dell’esercito israeliano su Gaza, la Francia ha autorizzato la consegna a Israele di componenti per almeno 100mila munizioni da mitragliatrice, partiti in segreto dal porto di Marsiglia con un carico della società Eurolinks. La notizia è stata pubblicata dai media investigativi Disclose e Marsactu, ripresa anche da Mediapart. La spedizione, segnalano i giornalisti, smentisce le dichiarazioni pubbliche del governo francese guidato dal neo-premier Gabriel Attal, che ancora il 27 febbraio con il ministro della Difesa Sébastien Lecornu affermava che “Oggettivamente non ci sono rapporti di armamenti della Francia con Israele”.
Disclose è entrata in possesso di alcune foto che mostrano una serie di casse stipate in un hangar della società Eurolinks di Marsiglia, specializzata in attrezzature militari, con sopra scritto: “10.000 collegamenti M27 per munizioni da 5,56 mm”. Si tratta, spiega il sito investigativo, di parti di munizionamento che consentono gli spari a raffica. Il calibro da 5,56 è utilizzato nei mitragliatori leggeri Negev 5 (prodotti dalla Israel Weapon Industries) in dotazione all’esercito israeliano e molto diffuse nelle armi in dotazione agli eserciti Nato.
D’après notre enquête, la France a autorisé, fin octobre 2023, la livraison à Israël d’au moins 100 000 pièces de cartouches destinées à des fusils mitrailleurs de type Negev 5
Ces armes automatiques sont susceptibles d’être utilisées contre des civils à Gaza pic.twitter.com/Wp5M1dEcVr
— Disclose (@Disclose_ngo) March 26, 2024
Il governo francese finora aveva ammesso di aver concesso soltanto alcune licenze di esportazione verso lo Stato ebraico dopo l’inizio dell’offensiva a Gaza (il 13 ottobre 2023) per componenti di missili della batteria Iron Dome (che protegge israele dai razzi lanciati dagli islamisti della Striscia o del Libano), quindi a scopo esclusivamente difensivo. I proiettili 5,56, invece, sono utilizzati direttamente dall’Idf sul campo di battaglia. E, come rileva il sito investigativo francese, sono anche i calibri usati durante il cosiddetta “strage della farina” o del pane, ossia la sparatoria che ha coinvolto l’Idf a Gaza City durante la distribuzione di aiuti umanitari la mattina del 29 febbraio, in cui 112 palestinesi sono rimasti uccisi e 760 feriti, secondo le autorità locali. L’Idf ha fornito versioni contradditorie dell’evento, è stato accusato di aver sparato sulla folla ma ha affermato di aver sparato solo colpi di avvertimento.
“Dopo aver ricevuto la foto del carico di Eurolinks ho cercato di rintracciare i carichi inviati dal porto di Marsiglia-Fos a Israele”, racconta Ariane Lavrilleux, la giornalista di Disclose che ha firmato l’inchiesta con Nina Hubinet di Marsactu. “I dati dei siti specializzati MarineTraffic e Shipment List mostrano che due navi che potrebbero aver trasportato i pallet di munizioni. Sono partite da Fos-sur-Mer tra il 1° e il 4 novembre e hanno scaricato al porto greco del Pireo. Il carico è stato poi salito sulla nave Uni-Phoenix diretta al porto di Haifa, a nord di Tel Aviv. Tuttavia, in assenza di dati precisi sul numero di container spediti da Eurolinks, non è possibile stabilire con certezza che siano state queste due navi a trasportare in Israele le parti di munizioni. Il che mi porta a sottolineare ancora una volta la totale mancanza di trasparenza da parte del governo francesi sulle vendite dei produttori di armi nazionali”.