Dieci milioni in viaggio e la benzina sale. Puntuali come un orologio svizzero ecco i rincari ai distributori alla vigila di un esodo festivo. Da qualche giorno la benzina è in rialzo ed è ormai ampiamente sopra i due euro al litro. Stando alle ultime rilevazioni un litro in modalità servito si paga in media 2,025 euro, solo 5 giorni fa si attestava a 2 euro. Per chi sceglie il self service il rezzo medio è di 1,886 euro, una settimana fa stava a 1,864. Cosa sono 2 centesimi di differenza? Moltiplicato per il pieno di qualche milione di macchine che si sposteranno significano decine di milioni di euro. Il gasolio in modalità self si ferma a 1,808 euro, in rialzo, ma meno, rispetto agli 1,801 euro di qualche giorno fa.
È vero che dal 12 marzo i prezzi del petrolio hanno subito un rincaro che però si è poi stabilizzato, nell’ultima settimana, seppur oscillando, le quotazioni del greggio non hanno subito sconvolgimenti. Ci sono tanti fattori che mettono un po’ di pressione sull’approvvigionamenti su prodotti raffinati (tra cui benzina e il gasolio), come il problematico transito dei carichi dal mar Rosso e gli attacchi ucraini alle raffinerie russe. Tuttavia, come sempre, i prezzi alla pompa sono estremamente reattivi negli adeguamenti al rialzo e più “pigri” nel seguire quotazioni del petrolio in discesa. Ricordando comunque che meno della metà del costo di un litro di benzina dipende dalla materia prima, il resto è composto da costi di trasporto, raffinazione, distribuzione e, soprattutto, tasse.