Il Teatro La Scala di Milano ha aperto le sue porte per la camera ardente del maestro Maurizio Pollini, morto lo scorso 23 marzo all’età di 82 anni. Ad accogliere il feretro nel foyer del teatro c’erano il sovrintendente Dominique Meyer e il sindaco Beppe Sala. A dare l’ultimo saluto anche il direttore d’orchestra, Riccardo Chailly, e la vedova Marilisa Marzotto con il figlio Daniele.
“Personalmente non riesco a capire che siamo qui oggi per dire addio a Maurizio Pollini. È emozionante perché per me è stato il pianista della mia vita. Ho avuto l’onore di organizzare il suo ultimo concerto qui a La Scala. Era un pianista virtuoso, ogni nota veniva dal cervello. Nel corso della vita, poi, si è lasciato più libertà e delle volte si è lasciato anche prendere dal nervosismo, ed è anche bello”, ha detto Meyer.
“Era doveroso aprire La Scala – ha invece detto Sala – Ho avuto la fortuna di assistere a febbraio di un anno fa al suo ultimo concerto, Pollini aveva i suoi anni, ma quando era al piano sembrava un uomo senza età, trasmetteva questa presenza straordinaria”. Per una possibile iscrizione del nome del Maestro al famedio, Sala ha affermato: “Vedremo cosa dice il consiglio. Per quanto riguarda il mio giudizio personale la vedo solo come una cosa positiva”.