Operazione lampo del ministero dell’Economia che vende un altro 12,5% di banca Mps e incassa 650 milioni di euro. Sul mercato sono finite oltre 157 milioni di azioni al prezzo di 4,1 euro l’una. Da inizio anno il titolo della banca senese è salito di quasi il 30%. L’operazione è stata conclusa in poche ore e porta la quota del ministero dell’Economia nel capitale di Mps dal 39,23% (cui era sceso a novembre dal 64,23%) al 26,73%. Lo scorso novembre il Mef aveva incassato circa 920 milioni, i proventi complessivi della vendita di azioni Mps raggiungono così gli 1,6miliardi di euro, comunque ben al di sotto di quanto speso in questi anno dal Tesoro per le varie ricapitalizzazioni necessarie per tenere in piedi la banca (circa 7 miliardi). La mossa si inserisce nel più ampio piano di privatizzazioni su cui conta il governo per reperire risorse che consentano di limitare il ricorso al deficit. Così facendo lo Stato ottiene risorse immediate ma si priva di parte dei futuri proventi che derivano dai dividendi delle società per cui si procede alla vendita di partecipazioni. Future operazioni dovrebbero riguardare Eni e Ferrovie dello Stato, oltre a Poste Italiane.

Mps ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile di oltre 2 miliardi di euro, beneficiando, come tutte le banche italiane delle condizioni particolarmente favorevoli derivante dall’aumento dei tassi della banca centrale europea. Tecnicamente parlando la vendita di ieri è stato un “accelerated book building”, gestito da Bank of America, Mediobanca e Citigroup. Il ‘blitz’ del ministro Giancarlo Giorgetti ha poi un inevitabile risvolto politico. Rimettendo sul mercato la banca di Rocca Salimbeni, al centro della rete di potere nella roccaforte Dem di Siena prima del tracollo, sarà certamente impossibile recuperare le somme bruciate con i salvataggi che si erano susseguiti negli anni, 5,4 miliardi di euro solo nel 2017. Ma l’aver tenuto duro nei confronti delle scadenze poste da Bruxelles in attesa di tempi migliori in Borsa ha pagato, considerando le condizioni onerose che nel 2021 – quando Giorgetti era ministro dello Sviluppo economico nel Governo Draghi – avevano fatto naufragare l’acquisizione da parte dell’Unicredit di Andrea Orcel. In apertura a piazza Affari le azioni Mps perdono stamane il 2%.

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