Sei arresti per due omicidi di mafia nel Napoletano. I killer di Giulio Giaccio e Pasquale Manna, uccisi rispettivamente 24 e un anno fa, hanno finalmente un volto secondo la procura antimafia guidata da Nicola Gratteri. I carabinieri hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere per i due delitti.

Per l’assassinio di Giaccio, un operaio di 26 anni ucciso per errore nel luglio del 2000 e il cui corpo venne sciolto nell’acido, sono finiti dietro le sbarre Raffaele D’Alterio, Luigi De Cristofaro e Salvatore Simioli, tutti esponenti del clan Polverino di Marano, accusati dall’Antimafia di aver eseguito gli ordini di Salvatore Cammarota e Carlo Nappi entrambi già condannati, ritenuti i mandati dell’omicidio insieme al collaboratore di giustizia Giuseppe Simioli.

Manna, 58enne già noto alle forze dell’ordine, cadde invece vittima di un’imboscata il 2 marzo dello scorso anno. L’uomo si trovava a bordo della sua auto nella periferia est di Napoli quando il gruppo di fuoco, con il volto coperto da mascherine Ffp2, gli tenne un agguato ammazzandolo a colpi di mitraglietta. Manna – ritenuto il reggente del clan Veneruso-Rea di Casalnuovo, tentò disperatamente di fuggire in auto ma venne comunque raggiunto e finito dai sicari. Erano in tre: secondo la procura si tratta di Francesco Rea, Luigi Romano e Giorgio Bilangia.

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