FQ Magazine

Cos’è il Trad Wife e perché le “casalinghe 2.0” di TikTok dovrebbero preoccuparci

Il fenomeno delle trad wife – antifemministe o solo bigotte? - ha solleticato l’interesse collettivo. Cos’è che ci affascina davvero della loro vita? Fare il bucato tuti i giorni o evitare il burnout in azienda?

di Beatrice Manca

In un soggiorno immacolato, Estee rivela i trucchi per fare un figurone quando si ricevono gli ospiti. Indossa un grembiule a quadri rosa e porta i capelli – biondissimi – cotonati e perfettamente in piega. Ashley invece riflette sulla “ingenuità del femminismo” mentre impasta sul bancone di una cucina immacolata. Non state guardando uno sceneggiato televisivo degli anni Cinquanta, ma i video delle trad wife, content creator che mostrano sui social una vita fatta di faccende domestiche, pane fatto in casa, bambini, orto e cene in famiglia. Sono a tutti gli effetti casalinghe 2.0: hanno rinunciato al lavoro fuori casa per dedicarsi alla cura della famiglia (che è, a tutti gli effetti, un altro lavoro). Lo fanno promuovendo con entusiasmo un ritorno ai valori tradizionali, da cui il nome “traditional wives”, abbreviato in tradwives o trad wife, ma i loro video hanno sollevato un vespaio di critiche e perplessità.

Chi sono (e cosa fanno) le trad wife
Estee Williams, Rachel Joy, Ashley di @herblessedhome, Hannah Neeleman e Gwen The Milkmaid sono solo alcune delle più famose tradwives di TikTok. Si identificano nel ruolo di mogli e madri, spesso condividono un background cristiano e, in molti casi, un certo scetticismo di fronte alle istanze del femminismo. Le loro giornate sono scandite dalle incombenze domestiche: preparare i pasti, accudire i figli (molti) e farsi trovare in ordine dai mariti quando tornano a casa. Il tutto, va da sé, ampiamente documentato sui social. In un certo senso, la trad wife è l’evoluzione della ‘stay-at-home-girlfriend’, altro trend di TikTok molto criticato e velocemente dimenticato. Si tratta di ragazze che passano le giornate a prendersi cura dell’appartamento, del fidanzato e di se stesse tra pilates, colazione a letto (per lui) e trattamenti estetici. In altri tempi, forse le avremmo chiamate mantenute. Le trad wives abbracciano invece un’estetica a metà tra il revival anni Cinquanta – unghie laccate di rosso, filo di perle e gonne a ruota – e il cottagecore, con magnifiche case piene di fiori colti in giardino, l’orto e il profumo di lievito nell’aria. In entrambi i casi, questo stile di vita ha suscitato polemiche: ma come, tanta fatica per uscire dalla subalternità di un uomo e ora non vediamo l’ora di tornarci? Tante battaglie per guadagnarci il diritto alla carriera e ora molliamo tutto così? Anche se queste creator rivendicano le proprie scelte – cucinano per amore, non per obbligo –vengono accusate di far fare molti passi indietro alle donne.

Le tradwife sono antifemministe?
È vero che il femminismo, nella sua essenza, è libertà di scelta. Ma è anche vero che i problemi del trend delle trad wife sono troppi per essere ignorati. Innanzitutto, stare a casa non è per tutte una scelta, ma un lusso. A volte, due stipendi sono semplicemente necessari. Il messaggio che mandano svilisce l’indipendenza economica femminile: la cura è un lavoro a tutti gli effetti, ma avere un reddito proprio garantisce una certa libertà. Soprattutto se il matrimonio finisce. Oltre a essere velatamente classista, è un trend che strizza l’occhio ai valori conservatori di un’esistenza vissuta nel timore di Dio e nella devozione verso un uomo. Negli Stati Uniti soprattutto sembra esserci un forte legame tra trad wife e estrema destra. Anche perché, fa notare Annie Kelly sul New York Times, sono tutte donne bianche. Se le tradwives credano davvero in quello che dicono, poi, è impossibile saperlo: i reel sono entertainment, sì, ma anche fonte di reddito, e bisogna stare al gioco.

La trad wife è la risposta al burnout e alla crisi del lavoro
È interessante notare come TikTok ultimamente si sia popolato di trend iperfemminili e leziosi. Dalle ragazze coquette, tutte fiocchi e camerette, fino alle trad wife, che vendono la faticaccia dei lavori domestici dopo averla spolverata di cipria e zucchero a velo. È facile leggerci una reazione allergica alla cultura stakanovista delle girlboss in carriera, delle ‘that girl’ che si svegliano alle cinque per andare in palestra e scalare le gerarchie aziendali sui tacchi a spillo. L’ultra competitività del mondo del lavoro è in crisi da un bel pezzo: le ventenni vedono le sorelle maggiori lavorare senza sosta notte per potersi a malapena permettere un monolocale e lo psicologo. Semplicemente, per molte, non ne vale più la pena. La questione rischia di ridursi a una scelta assurda: è meglio sacrificarsi per un lavoro o per la famiglia? Nessuno dei due, in realtà: il punto è scegliere, non rinunciare, seguendo la propria strada. Che sia sfornare muffin, scrivere romanzi o fare ricerca in laboratorio.

Fuggire dal presente per tornare al passato
Le trad wife offrono rassicuranti risposte alle questioni del nostro tempo. Di fronte alla precarietà economica del presente, sognano un passato mitico di abbondanza: gli anni del boom economico. Case enormi con giardino di fronte a minuscoli appartamenti in affitto. Un tempo di vita più rilassato contro i ritmi frenetici delle corporation. Il contatto con la natura al posto delle città congestionate dal traffico. La sicurezza di una vita forse noiosa, ma prevedibile, di fronte all’incertezza di un presente che sembra non offrire prospettive contrattuali, né economiche, né tantomeno pensionistiche.

Il dibattito sul fenomeno – le trad wife sono ingenue? O solo calcolatrici? – ha comunque solleticato l’interesse collettivo. Cos’è che ci affascina davvero? Fare il bucato tuti i giorni o evitare il burnout? Ci rifugiamo nel passato perché non abbiamo voglia di batterci per un miglior equilibrio vita-lavoro? La vita (digitale) delle trad wife è un’utopia come un’altra: quello che vediamo sui social non è la realtà. Al massimo è uno spaccato, accuratamente coreografato ed editato. L’orto è una faticaccia, stare a casa coi bambini tutto il giorno farebbe impazzire chiunque e la presunta galanteria degli anni Cinquanta non compensa la mancanza di parità, diritti e opportunità delle donne dell’epoca. Se sentiamo il bisogno di romanticizzare tutto questo, è perché non c’è nulla di romantico nel non poter decidere della propria vita.

@zimcolorado As a woman it is mr priviledge and joy to be a homemaker, the creator of a peaceful envinronment for my family! . . #homemaker #homemakerlife #tradwife #housewife #tradwifelife #homemaking #wethehomemakers #homemakerlifestyle #homemakertiktok ♬ original sound – Faithphilli

@mrsarialewis #tradwife ♬ New Home – Frozen Silence

@herblessedhome ????????✨ #elisabethelliot #christianencouragement #christianwomen #christiangirls #femininewomen #biblicalwomanhood #feminismlied #tradwife #christianwife #inthekitchen #homemaker #homemakingmama ♬ original sound – ashley

@zimcolorado The values I hold ✨ Words in this reel were written by @emilyallison40 (instagram handle) . . . #homemaker #homemakerlife #tradwife #tradfamily #valuesmatter #godlyvalues #homemakerlifestyle #homemakertiktok #tradwifetok #traditionalvalues ♬ original sound – Rachel Joy

Cos’è il Trad Wife e perché le “casalinghe 2.0” di TikTok dovrebbero preoccuparci
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Playlist

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.