Non solo l’esperienza Erasmus, ma una vera e propria laurea europea volontaria. È l’obiettivo ultimo di tre iniziative distinte presentate oggi dalla Commissione europea per promuovere la cooperazione transnazionale tra le università e la mobilità degli studenti universitari. Il progetto per una laurea europea “prepara la strada per un nuovo tipo di programma congiunto, basato su una serie comune di criteri, concordata a livello Ue”, sottolinea Bruxelles nella sua comunicazione. L’esecutivo Ue prevede di lanciare nel 2025 i “progetti di percorsi di laurea europei” nell’ambito del programma Erasmus+.

“Un titolo di studio europeo volontario – evidenzia Bruxelles – andrebbe a vantaggio degli studenti e della comunità dell’istruzione superiore incentivando la mobilità per l’apprendimento all’interno dell’Ue e migliorando le competenze trasversali degli studenti. Aiuterebbe inoltre a soddisfare la domanda del mercato del lavoro“. In considerazione dei diversi sistemi di istruzione superiore in tutta Europa, la Commissione propone pertanto un approccio graduale per i 27 Stati membri, per arrivare al titolo di studio europeo riconosciuto automaticamente tra i Paesi.

Due i percorsi individuati: un bollino europeo da assegnare “ai programmi di laurea congiunti che soddisfano i criteri europei proposti”; una laurea europea “basata su criteri comuni e ancorata alla legislazione nazionale“. La laurea verrebbe rilasciata congiuntamente da più università di diversi Paesi membri. “L’istruzione è un elemento fondamentale del nostro stile di vita europeo e una promessa per le nostre generazioni più giovani. Una laurea europea consentirà alle nostre università di lavorare insieme, a vantaggio degli studenti, degli insegnanti, dei datori di lavoro e della competitività dell’Europa“, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas.

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