Maurizio Gasparri vorrebbe punire il magistrato Antonino Di Matteo. Il motivo? Il libro firmato dal sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia sulla sentenza della Cassazione relativa al processo sulla cosiddetta Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. Da pm di Palermo, come è noto, Di Matteo ha indagato per anni sul presunto patto occulto tra i boss e le istituzioni all’epoca delle stragi del 1992 e 1993. Dopo le sentenze di assoluzione emesse dalla Suprema corte, il magistrato ha pubblicato un saggio (scritto insieme al giornalista Saverio Lodato) in cui già dal titolo critica duramente le decisioni degli ermellini. Il libro, edito da Fuoriscena, s’intitola infatti Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare.
È per quanto scritto in quel saggio che Gasparri vorrebbe punire Di Matteo. Il capogruppo di Forza Italia al Senato ha firmato un atto di sindacato ispettivo diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per sapere “quali iniziative intenda assumere per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti”. Insieme al procuratore generale della Cassazione, infatti, i guardasigilli è titolare della facoltà di promuovere l’azione disciplinare sui magistrati. Ma il senatore di Forza Italia va oltre e chiede a Nordio anche di “verificare l’eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro”. Insomma vorrebbe che il ministro della Giustizia si attivasse per perseguire il pm antimafia.
Da sempre sostenitore del Ros dei carabinieri, i cui storici vertici sono stati processati e assolti per la Trattativa, Gasparri ha spesso attaccato – a volte anche molto duramente – la procura di Palermo e i pm che hanno indagato sulle trame oscure del periodo stragista. A questo giro l’ex ministro di Silvio Berlusconi si è scoperto strenuo difensore dei giudici della Suprema corte, pur di andare contro Di Matteo. Dopo aver evidentemente divorato il saggio firmato da Di Matteo, fino a consumarne le pagine, Gasparri è arrivato alla conclusione che il pm antimafia è autore di “gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive del prestigio della suprema Corte di cassazione”. Nella sua interrogazione, infatti, cita letteralmente svariati passaggi del saggio, riportando poi la sua interpretazione.
Per esempio sostiene che Di Matteo ha violato i canoni del “riserbo ed equilibrio” perché ha accusato “la suprema Corte di veri e propri atteggiamenti e comportamenti mafiosi, consistenti in minacce (“Non vi dovevate permettere”) e condotte omissive e omertose (“preferiamo dire che i fatti non ci furono. E se necessario, per ristabilire l’ordine naturale delle cose, quei fatti preferiamo non vederli, ignorarli in blocco”)”. Ma Gasparri accusa il pm anche di aver insinuato che “la Corte di cassazione sia un giudice espressione di uno Stato criminale che, in quanto tale, ha paura di processare sé stesso”. È per tutte queste ragioni che Gasparri chiede a Nordio di contestare un illecito disciplinare a Di Matteo. Toccherà ora al guardasigilli decidere se eseguire la richiesta.
Giustizia & Impunità
Gasparri vuole punire il pm Di Matteo per il libro sulla Trattativa Stato-mafia: “Il ministro Nordio attivi l’azione disciplinare”
Maurizio Gasparri vorrebbe punire il magistrato Antonino Di Matteo. Il motivo? Il libro firmato dal sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia sulla sentenza della Cassazione relativa al processo sulla cosiddetta Trattativa tra pezzi dello Stato e Cosa nostra. Da pm di Palermo, come è noto, Di Matteo ha indagato per anni sul presunto patto occulto tra i boss e le istituzioni all’epoca delle stragi del 1992 e 1993. Dopo le sentenze di assoluzione emesse dalla Suprema corte, il magistrato ha pubblicato un saggio (scritto insieme al giornalista Saverio Lodato) in cui già dal titolo critica duramente le decisioni degli ermellini. Il libro, edito da Fuoriscena, s’intitola infatti Il colpo di spugna. Trattativa Stato-mafia: il processo che non si doveva fare.
È per quanto scritto in quel saggio che Gasparri vorrebbe punire Di Matteo. Il capogruppo di Forza Italia al Senato ha firmato un atto di sindacato ispettivo diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per sapere “quali iniziative intenda assumere per verificare l’eventuale sussistenza di responsabilità disciplinari e a tutela della magistratura, della Corte di cassazione e dei suoi componenti”. Insieme al procuratore generale della Cassazione, infatti, i guardasigilli è titolare della facoltà di promuovere l’azione disciplinare sui magistrati. Ma il senatore di Forza Italia va oltre e chiede a Nordio anche di “verificare l’eventuale sussistenza di reati derivanti dalle esternazioni contenute nel citato libro”. Insomma vorrebbe che il ministro della Giustizia si attivasse per perseguire il pm antimafia.
Da sempre sostenitore del Ros dei carabinieri, i cui storici vertici sono stati processati e assolti per la Trattativa, Gasparri ha spesso attaccato – a volte anche molto duramente – la procura di Palermo e i pm che hanno indagato sulle trame oscure del periodo stragista. A questo giro l’ex ministro di Silvio Berlusconi si è scoperto strenuo difensore dei giudici della Suprema corte, pur di andare contro Di Matteo. Dopo aver evidentemente divorato il saggio firmato da Di Matteo, fino a consumarne le pagine, Gasparri è arrivato alla conclusione che il pm antimafia è autore di “gravi affermazioni e pericolose insinuazioni lesive del prestigio della suprema Corte di cassazione”. Nella sua interrogazione, infatti, cita letteralmente svariati passaggi del saggio, riportando poi la sua interpretazione.
Per esempio sostiene che Di Matteo ha violato i canoni del “riserbo ed equilibrio” perché ha accusato “la suprema Corte di veri e propri atteggiamenti e comportamenti mafiosi, consistenti in minacce (“Non vi dovevate permettere”) e condotte omissive e omertose (“preferiamo dire che i fatti non ci furono. E se necessario, per ristabilire l’ordine naturale delle cose, quei fatti preferiamo non vederli, ignorarli in blocco”)”. Ma Gasparri accusa il pm anche di aver insinuato che “la Corte di cassazione sia un giudice espressione di uno Stato criminale che, in quanto tale, ha paura di processare sé stesso”. È per tutte queste ragioni che Gasparri chiede a Nordio di contestare un illecito disciplinare a Di Matteo. Toccherà ora al guardasigilli decidere se eseguire la richiesta.
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Roma, 24 dic. (Adnkronos) - SuperEnalotto, centrato oggi 24 dicembre un '5+1' a Veglie in provincia di Lecce che vince 627.284,27 euro. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 49.9 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi è 6-18-27-30-52-56. Numero Jolly: 83. Superstar: 80.
Palermo, 24 dic. (Adnkronos) - Il gip di Palermo Maria Cristina Sala ha convalidato il provvedimento di fermo e ha disposto gli arresti in carcere per Francesco Lupo, 30 anni, l'uomo accusato di avere sparato a un operaio della Reset davanti al cimitero dei Rotoli a Palermo. La vittima è ancora ricoverata in ospedale con la prognosi riservata.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "La visita di oggi al carcere di Regina Coeli ha confermato l’insostenibile stato di degrado in cui versa il nostro sistema penitenziario. L’istituto, che comprende sezioni fatiscenti e sovraffollate, è solo l’emblema di un problema che il Governo Meloni continua colpevolmente a ignorare”. Lo dichiarano gli esponenti di Italia Viva Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti e Luciano Nobili che oggi si sono recati in visita nell’istituto penitenziario romano.
"Chi varca le porte di un carcere, che sia un detenuto o un operatore penitenziario, entra in un luogo dove la dignità umana è costantemente calpestata. Celle sovraffollate, spazi inadeguati e condizioni di lavoro inaccettabili sono il frutto dell’immobilismo di un Governo che rifiuta di affrontare con serietà e responsabilità le gravi emergenze del sistema carcerario", proseguono.
"Il 26 dicembre Papa Francesco aprirà simbolicamente la “Porta della Speranza” a Rebibbia. Un gesto potente - sottolineano - che richiama l’attenzione sull’urgenza di restituire umanità e dignità a chi vive in carcere. Ci auguriamo che questo Governo si lasci finalmente “illuminare” da quel faro acceso dal Pontefice, rompendo il silenzio e l’indifferenza che lo hanno caratterizzato fino ad ora”.
(Adnkronos) - "Se il grado di civiltà di un Paese si misura osservando lo stato delle sue carceri, l’Italia, sotto il Governo Meloni, sta fallendo questa prova fondamentale. Serve un cambio di rotta immediato, con interventi concreti per garantire condizioni dignitose non solo a chi è privato della libertà, ma anche a chi, ogni giorno, lavora tra mille difficoltà. Noi continueremo a batterci affinché il nostro sistema carcerario diventi finalmente all’altezza di una Repubblica che si definisce democratica e civile. Il tempo delle scuse è finito: è ora di agire”, concludono gli esponenti di Iv.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Vasyl Nechet, capo, nominato dai russi, del consiglio di occupazione della città di Berdiansk, nell'oblast di Zaporizhia, è rimasto ferito dopo l'esplosione della sua auto. Lo ha riferito Suspilne, citando Mykola Matvienko, capo ad interim dell'amministrazione militare della città di Berdiansk. La causa dell'esplosione non è nota. L'auto di Nechet è esplosa in un cortile fuori da una casa. A seguito dell'esplosione, Nechet è stato ricoverato in ospedale, secondo il canale Telegram del movimento di resistenza femminile Zla Mavka. Le sue attuali condizioni non sono note.
La Russia ha occupato Berdiansk dall'inizio del 2022. La città si trova sul Mar d'Azov e funge da snodo di trasporto chiave per le autorità occupanti.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Il gruppo Nord ha colpito le formazioni di 14 brigate ucraine nella regione di confine di Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che, "durante le operazioni offensive, le unità del gruppo di truppe Nord hanno sconfitto formazioni di una brigata meccanizzata pesante, cinque meccanizzate, tre brigate d'assalto aereo, una brigata marina e quattro brigate di difesa territoriale delle forze armate ucraine".
Inoltre - afferma ancora la nota ministeriale - i combattenti russi hanno respinto quattro contrattacchi da parte di gruppi d’assalto delle forze armate ucraine. L'aviazione e l'artiglieria hanno colpito il personale e l'equipaggiamento nemico nelle aree di nove insediamenti nella regione di Kursk e tre nella regione di Sumy. L'esercito russo continua a sconfiggere le formazioni delle forze armate ucraine che hanno invaso il territorio della regione di Kursk, ha sottolineato il Ministero della Difesa.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "I centri storici delle nostre città sono un patrimonio inestimabile, fatto di botteghe artigiane e non solo, che portano avanti tradizioni millenarie. Mestieri ed arti che si tramandano di padre in figlio e che rappresentano un fiore all'occhiello del nostro Paese. Forza Italia è sempre stata al fianco dei negozianti in questa battaglia grazie anche all'impegno e al sostegno di Maria Spena. Finalmente si dà loro pieno riconoscimento anche attraverso sostegni specifici, per far sì che tradizioni, mestieri ed arti non vadano dispersi, ma siamo promossi e rilanciati". Lo dice Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Mosca non sta chiudendo il suo confine con l'Estonia, né ha sottoposto i cittadini russi in possesso di passaporti Ue a un controllo più rigoroso all'ingresso. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che "i valichi di frontiera russi vicino al confine estone funzionano normalmente".
"L'Estonia sta diffondendo informazioni completamente inventate ai suoi cittadini, che stanno attualmente pianificando di visitare la Russia, tramite social e mass media, sostenendo che la Russia sta chiudendo i suoi confini. Anche le affermazioni secondo cui le guardie di frontiera russe stanno sottoponendo i russi con passaporti Ue a un controllo più rigoroso sono false", ha affermato la Zakharova in una dichiarazione pubblicata sul sito web del Ministero degli Esteri russo in risposta a un'inchiesta dei media.