Il corpo di Roberta Bertacchi, 26enne di Ruffano residente a Casarano, nel Leccese, venne ritrovato privo di vita sul balcone della sua abitazione una sciarpa legata intorno al collo, e segni evidenti compatibili con l’impiccagione, lo scorso 6 gennaio. La morte venne inquadrata come suicidio, ma da subito si pensò che qualcuno potesse aver istigato la giovane a compiere il gesto: oggi quei sospetti si sono ufficialmente concentrati sul fidanzato, Davide Falcone, 34enne finito nel frattempo in carcere, il 7 marzo scorso, perché coinvolto in un’inchiesta che ha portato all’arresto di 13 persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Secondo da quanto si apprende da diversi quotidiani, il nome di Falcone è stato iscritto nel registro degli indagati dalla pm Simona Petrolo con l’accusa di istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia. Pare che la storia tra l’uomo e Bertacchi fosse caratterizzata liti frequenti. Alcuni testimoni hanno rivelato, tra l’altro, che Bertacchi avrebbe avuto una discussione con il fidanzato in un pub anche poche ore prima di essere trovata morta in casa.
Circostanza, quest’ultima, confermata anche da Falcone. L’uomo aveva però ricostruito quelle ore, spiegando di aver accompagnato la fidanzata e di essere poi tornato nella propria abitazione dai figli, frutto di una precedente relazione. Versione però smentita dagli amici della 26enne, i quali, rimasti a casa sua fino alle 3 del mattino, aveva dichiarato che la ragazza sarebbe tornata a casa da sola e che l’uomo era rientrato in un secondo momento nella abitante della donna.
Nel frattempo è stata depositata anche la consulenza firmata da Maurizio Ingrosso sul cellulare della 26enne che mira a chiarire il contenuto e la quantità di messaggi e contatti tra la giovane e Falcone nei giorni precedenti alla morte. È possibile che anche questo elemento, unitamente alle dichiarazioni contraddittorie dello stesso, abbia spinto la pubblico ministero iscrivere il 34enne nel registro degli indagati.
—————–
Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).