Almeno tre miliardi di dollari. A tanto dovrebbe ammontare, secondo le prime stime, il conto a carico degli assicuratori per il disastro del ponte Francis Scott Key di Baltimora. Ci sono da ripagare il costo di ricostruzione dell’infrastruttura e le perdite, al momento molto difficili da quantificare, causate dal blocco del porto. Inoltre scatteranno i risarcimenti per le 6 vittime dell’incidente. Nel dettaglio de richieste di indennizzo per il ponte potrebbero raggiungere 1,2 miliardi di dollari, tra 350 a 700 milioni di dollari l’esborso per le vittime. Secondo l’amministratore delegato dell’assicuratore Lloyd’s di Londra, John Neal, i risarcimenti potrebbero essere tra i maggiori di sempre nel settore delle assicurazioni marittime. “Questo incidente ha il potenziale per diventare uno dei più onerosi della storia marittima”, ha detto Neal. Il porto di Baltimora e lo scalo principale degli Usa per l’import ed export di automobili. La case automobilistiche hanno affermato che stanno dirottando il traffico su altri porti della costa orientale della Carolina del Sud, New Jersey e New York, ma si aspettano colli di bottiglia e quindi rallentamenti dovuti all’aumento del traffico e alla carenza di operatori portuali specializzati.
Per determinare se chi e quanto dovrà a pagare si scatenerà una battaglia legale che secondo gli esperti potrebbe durare un decennio. “Determinare chi pagherà alla fine i risarcimenti (le compagnie assicurative possono poi rivalersi, ndr) dipenderà dal fatto se l’incidente sia stato causato da negligenza o da un guasto meccanico“, hanno scritto in una nota gli analisti di Bloomberg Intelligence . “Date le molteplici parti coinvolte, la risoluzione di eventuali sinistri sarà probabilmente complessa”, spiegano gli esperti. Secondo Lawrence Brennan, professore di diritto alla Fordham University di New York, intervistato dal Wall Street Journal, l’armatore della porta container che ha urtato il ponte potrebbe invocare una legge risalente al 19esimo secolo che limita la responsabilità dei proprietari delle navi. La legge è simile a quella adottata dai proprietari del Titanic dopo che la nave “inaffondabile” colpì un iceberg. La legge limita la responsabilità dei proprietari e dei loro molteplici assicuratori al valore delle merci trasportate dalla nave e al valore della stessa imbarcazione.
Il ponte, il cui valore è stimato in circa 300 milioni di dollari, è coperto dall’assicurazione dello stato del Maryland. La polizza, che copre danni alla proprietà e interruzione delle attività per ponti e tunnel, prevede un massimale di risarcimento di 350 milioni di dollari. La nave Dali, è coperta invece dalla compagnia assicurativa specializzata Britannia P&I. Il Britannia è uno dei dodici operatori assicurativi che insieme assicurano circa il 90% del tonnellaggio oceanico mondiale. Ogni soggetto opera in modo indipendente ma gli operatori si uniscono tra loro per acquistare riassicurazioni, consentendo loro di trasferire gran parte del rischio che sottoscrivono. Secondo la società di rating AM Best, tale riassicurazione copre fino a 3,1 miliardi di dollari per nave.