Cortina d’Ampezzo rischia di non avere un ospedale quando, tra febbraio e marzo 2026, si disputeranno le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali. La società privata che ha in portafoglio la ristrutturazione del Codivilla-Putti ha annunciato che senza un impegno di altri 20 milioni di euro, il piano finanziario salta e non sarà in grado di garantire l’ultimazione dell’intervento. Una doccia fredda per un evento sportivo che ai piedi delle Tofane si sta trasformando in un incubo, a cominciare dalla pista per il bob, lo skeleton e lo slittino, la cui costruzione è appena cominciata, in una corsa contro il tempo per consentire il pre-collaudo per il marzo dell’anno prossimo. Visto l’afflusso previsto di atleti e di pubblico, la funzionalità di un ospedale sarà necessaria, per questo tra la sede dell’Ulss 1 Dolomiti di Belluno e la Regione Veneto, si sta cercando di correre ai ripari.

Che qualcosa non funzionasse lo si era capito un anno fa quando, durante una manifestazione in piazza promossa dal Comitato Civico Cortina, tra le tante criticità era stato inserito il Codivilla-Putti: “I lavori di restauro dell’ospedale (privatizzato) sono fermi da un anno”. Poi, in agosto, un comunicato congiunto dell’Ulss 1 e del Gruppo Villa Maria Care&Research assicurava: “Il cantiere procede a pieno ritmo”. Impossibile non ricordare quello che aveva dichiarato il governatore Luca Zaia nel lontano 2019: “È stata siglata la convenzione con GVM Cortina Srl che dà il via a lavori da consegnare in 900 giorni. Non si perderà un minuto. Parte del nuovo ospedale sarà fruibile già per i mondiali di sci del 2021”. I mondiali sono passati da un pezzo, le Olimpiadi sono ormai alle porte, ma sul cantiere dell’ospedale si addensano temporali.

Livio Tronconi, vicepresidente del gruppo emiliano, uno dei più importanti operatori italiani nel settore sanitario, ha dichiarato al Corriere delle Alpi: “Se a brevissimo non cambiano le condizioni, noi purtroppo dobbiamo fermarci qui”. Ha spiegato di attendere dall’azienda sanitaria e dalla Regione Veneto una risposta alla richiesta di modificare il piano finanziario, con un aumento di 20 milioni di euro per l’ampliamento del Codivilla-Putti. Non poco, considerando che l’intero accordo per la concessione vinto dal Gruppo Villa Maria, prevedeva un impegno di 57 milioni di euro. Il cronoprogramma più aggiornato aveva previsto la conclusione dei lavori per i mesi di giugno-luglio 2025, così da consentire la piena operatività per inizio 2026, in coincidenza con le Olimpiadi.

Giuseppe Dal Ben, commissario dell’azienda sanitaria bellunese, molto allarmato, ha replicato: “Non accettiamo alcun ultimatum, non è così che vanno affrontate tematiche delicate e complesse”. Poi ha adombrato gravi conseguenze economiche in termini di risarcimenti se il cantiere dovesse essere abbandonato. La società privata ha però gettato la palla nel campo avverso, denunciando ritardi nei pagamenti da parte dell’ente pubblico, una serie di contenziosi e il rincaro delle materie prime. L’amministratore delegato Tronconi ha spiegato: “All’inizio del febbraio scorso, ho informato l’Azienda che lo scenario prefigurava un’impossibilità a proseguire nei lavori”.

Dal Ben, preoccupatissimo, ha però risposto: “Azienda e Regione sono pronte a rivedere, nel rispetto delle regole, il piano economico finanziario. Ma, per farlo, Gvm deve elaborare e presentare la documentazione tecnica ed economica richiesta dalla normativa e dal capitolato speciale d’appalto per consentirne la valutazione e l’approvazione da parte degli enti competenti”. Dovrà documentare il disequilibrio esistente, facendo una proposta di riequilibrio. Gvm ha replicato che da un anno giace una richiesta in tal senso, a cui non è stata data risposta. In realtà è stato istituito un Collegio tecnico per la verifica del piano economico-finanziario, ma finora senza esito.

Le Olimpiadi hanno contribuito a complicare la situazione. La convenzione era stata sottoscritta quando ancora Cortina non aveva avuto l’assegnazione dei Giochi, poi di fronte alle necessità poste dall’evento sportivo, Regione e Gvm hanno avviato verifiche per una valutazione (anche in termini economici) del nuovo impegno per la struttura (nell’ipotesi che venga ultimata in tempo). Il governatore Zaia si dice favorevole a una trattativa: “A Padova sta gestendo un ospedale che vale un miliardo di euro, il commissario Dal Ben farà in modo che si porti a termine quello di Cortina. Si deve trovare un accordo tra le parti, non possiamo rinunciare a un’infrastruttura fondamentale per il territorio”. Il Codivilla è da sempre una spina nel fianco della giunta regionale. Prima era stata accusata di voler tagliare l’assistenza sanitaria in montagna, poi ha fatto ricorso all’accordo con il gruppo privato e adesso si trova a dover far fronte a consistenti richieste economiche, proprio mentre si sta costruendo una pista da bob che costa 124 milioni di euro, ma che sarà pagata dallo Stato.

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