Tocca a Vladimir Putin alimentare una tensione che, nel conflitto russo-ucraino, rischia di portare il mondo a un punto di non ritorno. Dopo le minacce della Polonia, secondo cui la Nato sta riflettendo sulla possibilità di abbattere missili russi che si avvicinano troppo ai confini dell’Alleanza, oggi è il presidente russo che ipotizza attacchi della Federazione in territorio Nato. In particolare, ha spiegato, se i caccia F-16 dovessero essere forniti all’Ucraina, in caso di loro utilizzo l’esercito di Mosca si sentirebbe autorizzato a colpirli anche mentre si trovano all’interno di basi del Patto Atlantico. Si tratterebbe di un attacco straniero a un Paese membro dell’Alleanza, situazione per la quale l’articolo 5 del Trattato prevede che tutti gli altri alleati intervengano militarmente. “Se verranno utilizzati da aeroporti di Paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo, non importa dove si trovino”.
Tajani: “Solo propaganda” – Le minacce del capo del Cremlino lasciano scettico il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “A me pare molta propaganda”, ha detto a Bruno Vespa nella registrazione di Cinque minuti in onda su Rai 1. “Lui nella disinformatija è bravissimo, essendo cresciuto nel Kgb. La sicurezza russa ha fatto purtroppo una pessima figura in occasione dell’attentato di qualche giorno fa, così adesso cerca di distogliere l’attenzione: la colpa è dell’Ucraina, poi degli americani”. E sulla minaccia di colpire un aeroporto Nato minimizza: “Non credo che lo farà. Non credo che Putin vorrebbe la guerra mondiale, anche perché poi non la vincerebbe, quindi non credo che gli convenga”.
Lo zar: “Assurdità ipotizzare un nostro attacco all’Europa” – In un incontro con i piloti dell’aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver, il residente russo ha ricordato come gli F-16 possano trasportare armi nucleari: “Dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione” delle operazioni di combattimento, anche se il loro utilizzo “non cambierà la situazione sul campo di battaglia”, poiché la Russia “li distruggerà come già sta facendo con i carri armati e le altre altre armi” occidentali, afferma. E definisce una “totale assurdità” l’accusa mossa da diversi leader europei e ucraini secondo la quale starebbe pianificando di invadere o attaccare anche un Paese europeo: “Si tratta di una totale assurdità intesa esclusivamente a intimidire la popolazione per farle pagare più soldi”, dice. Questa narrazione si svolge “in un contesto di crisi economica e di deterioramento del tenore di vita. Hanno bisogno di giustificarsi, quindi stanno intimidendo la loro popolazione con una potenziale minaccia russa mentre cercano di espandere la loro dittatura al mondo intero”.
L’offensiva sull’Ucraina, però, non si placa e anche nella notte tra mercoledì e giovedì violenti bombardamenti hanno colpito diverse zone del Paese. Secondo quanto riporta l’Aeronautica militare di Kiev, quasi tutti i droni lanciati da Mosca sono stati abbattuti dalla difesa ucraina, anche se cinque missili sono andati a segno. La Russia ha lanciato un totale di 28 droni kamikaze del tipo Shahed-136/131 dalla regione di Kursk e da Capo Chauda nella Crimea annessa, 26 dei quali sono stati intercettati e abbattuti sulle regioni di Odessa, Kharkiv, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia. Nella notte sono stati lanciati anche tre missili da crociera Kh-22, un missile anti-radar Kh-31P (del Mar Nero) e un missile antiaereo S-300 (dal territorio occupato di Donetsk). Nel pomeriggio Olexsandr Produkin, capo dell’amministrazione militare di Kherson, ha riferito che le forze russe hanno sparato contro un taxi nella città, uccidendo il conducente e ferendo i due passeggeri, un uomo di 36 anni e una donna di 39.
Scholz nega ancora i Taurus: “Evitare escalation” – Chi cerca di limitare l’escalation tra la Russia e il blocco alleato dell’Ucraina è invece il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Fermo sostenitore del supporto prolungato a Kiev, mantiene la convinzione che ci siano alcune linee rosse che non debbano essere superate: la fornitura di missili a lungo raggio, che potrebbero essere usati in funzione offensiva, e l’invio di truppe europee su suolo ucraino. E anche giovedì ha ribadito il suo rifiuto a fornire missili da crociera Taurus a Kiev e di inviare militari tedeschi: “Come capo del governo devo assumermi la responsabilità sulle questioni relative alla guerra, alla pace e alla sicurezza in Europa. Questo vale anche per la questione dei Taurus. Fermo restando il sostegno risoluto all’Ucraina, per me è importante una cosa, faremo del nostro meglio per evitare un’escalation di questa guerra, cioè una guerra tra Russia e Nato”. E anche per questo “non invieremo i nostri soldati in Ucraina. E ogni lotto di armi che inviamo, analizziamo attentamente cosa significa nel dato contesto”. Su questo, da Mosca, arriva di nuovo un avvertimento dalla portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, indirizzato direttamente a Emmanuel Macron: i “Napoleoncini” che oggi minacciano di “inviare truppe in Oriente” non dovrebbero “dimenticare le lezioni della Storia”, ricordando “agli attuali governanti occidentali come sono sempre finiti i loro predecessori che hanno avuto il desiderio di infliggere una ‘sconfitta strategica’ alla Russia”.
Il cancelliere si sofferma anche sulle notizie circolate nei giorni successivi all’attentato terroristico alla Crocus City Hall di Mosca secondo le quali diverse cancellerie occidentali avrebbero avvertito la Russia di un pericolo di attentati islamisti. La Germania, afferma, non ne sapeva niente: “Probabilmente i servizi speciali americani avevano delle piste”, ha detto Scholz. “Fa parte della politica del governo degli Stati Uniti avvisare gli altri Paesi quando dispongono di tali dati. E hanno avvisato pubblicamente. È particolarmente deplorevole che sia avvenuto questo atroce attacco terroristico”.