Anna Camposampiero della segreteria nazionale di Rifondazione e dell’esecutivo della Sinistra Europea è stata bloccata all’aeroporto di Istanbul. Lo annuncia una nota diffusa dal partito. “‘Mi hanno fermata, chiusa in una stanza, fatto foto segnaletica, rilevato impronte e sequestrato il passaporto. Sono in attesa di sapere su quale volo sarò rimpatriata, ci ha scritto da Istanbul”, si legge nella nota.
Rifondazione ricorda come Camposampiero, storica esponente dei movimenti contro la guerra, sia da sempre impegnata sulle questioni internazionali, dall’America Latina al Kurdistan. È particolarmente attiva nella solidarietà con il popolo curdo e i movimenti democratici e femministi in Turchia e doveva svolgere il ruolo di osservatrice alle elezioni su invito del partito della Sinistra Verde nato dopo la messa fuorilegge del partito Hdp.
Anna Camposampiero è stata varie volte in Turchia come osservatrice, con le delegazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, per partecipare a congressi della sinistra curda. L’espulsione di Anna è un atto inaccettabile da parte di un paese che ricordiamo fa parte della NATO e dunque è ufficialmente alleato dell’Italia. Nella Turchia di Erdogan la repressione continua a colpire le forze di opposizione, i movimenti di sinistra e in particolare quello curdo”, conclude la nota.
Domenica 31 marzo si svolgono in Turchia le elezioni amministrative che coinvolgeranno 81 province e numerose aree metropolitane turche, tra cui Istanbul, nelle quali si sceglieranno sindaci, amministratori e consiglieri. Il presidente Erdogan ha definito la consultazione “una finale” che rappresenterà “la mia ultima elezione”, annunciando di fatto la fine di un’epoca per la Turchia moderna che ha attraversato momenti drammatici, tra attentati e il fallito golpe militare del 15 luglio 2016. Tecnicamente Erdogan, rieletto alla presidenza turca lo scorso anno, resterà capo di Stato sino al 2028 ma questo voto, nelle sue intenzioni, sarà comunque uno spartiacque per la successione.