“Velivolo non identificato in volo”. Per due volte, giovedì e venerdì mattina, i caccia italiani si sono alzati in volo per intercettare aerei russi nel mar Baltico. Gli Eurofighter dell’Aeronautica Militare schierati nella Task Force 4th Wing, operativa nella base polacca di Malbork, sono entrati in azione nelle ultime 24 ore dopo l’allarme lanciato dal centro di comando della Nato con sede a Uedem, in Germania.
La segnalazione era quella di un “velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali” del mar Baltico. Così i jet dell’Aeronautica sono decollati dalla base della Nato lanciandosi alla caccia degli aerei e, una volta identificati come russi i velivoli che stavano volando sul mar Baltico, gli F-2000 italiani hanno fatto rientro alla base di Malbork.
La Task Force di stanza in Polonia impiega quattro F-2000 provenienti da quattro Stormi dell’Aeronautica, grazie ai quali è possibile garantire il decollo e l’intercettazione in pochi minuti – in ogni giorno dell’anno e 24 ore su 24 – di qualunque traccia sospetta rilevata dai radar. Il contingente italiano, posto sotto la diretta dipendenza del Comando Operativo di Vertice Interforze, è schierato nell’aeroporto Krolewo di Malbork e opera al fianco della Polish Air Force a protezione del fianco nord-est dell’Alleanza Atlantica.
È la seconda volta che un contingente italiano viene impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing, la missione di difesa collettiva a guida Nato. L’attività è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della Nato nonché nell’identificazione di eventuali violazioni, di fronte alle quali devono scattano azioni di contrasto, come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, che in termini tecnici viene definito “scramble”.