Mentre in Belgio si avvia la prima causa legale contro TotalEnergies, da parte di un agricoltore che chiede un risarcimento per gli impatti del clima sul rendimento della sua azienda, in Francia, la Corte giudiziaria di Parigi respinge la citazione che la compagnia aveva intentato nei confronti di Greenpeace Francia. Motivo: la pubblicazione da parte dell’organizzazione ambientalista del rapporto TotalEnergies Carbon Footprint: the numbers don’t add up, in cui si denuncia che le emissioni di gas serra dell’azienda francese sono di gran lunga più elevate di quanto dichiarato ufficialmente.

La decisione della Corte di giustizia di Parigi – Secondo il rapporto di Greenpeace Francia, le emissioni di TotalEnergies del 2019 sarebbero state quasi quattro volte superiori a quelle dichiarate, cioè quasi 1,6 miliardi di tonnellate, contro 455 milioni di tonnellate equivalenti di anidride carbonica. TotalEnergies avrebbe voluto che il tribunale civile ordinasse a Greenpeace France di cancellare il rapporto e tutte le pubblicazioni correlate, oltre a pagare una multa di duemila euro al giorno. L’azienda, inoltre, ha chiesto che Greenpeace France sia condannata a pagare un risarcimento simbolico di un euro e 50mila euro di spese legali. Il tribunale si è però pronunciato a favore di Greenpeace Francia, ritenendo la citazione troppo vaga per consentire alla ong di difendersi nel merito in modo efficace.

Greenpeace: “Vittoria significativa anche per gli altri tentativi di intimidazione” – “Si tratta di una vittoria significativa per la libertà di espressione, non solo per Greenpeace Francia ma anche per tutta la società civile e per il mondo della ricerca, che deve poter accertare la reale portata dell’impatto climatico di TotalEnergies e delle altre aziende inquinanti” spiega Clara Gonzales di Greenpeace Francia. E aggiunge: “Il tentativo di TotalEnergies di zittire Greenpeace Francia è parte di un preoccupante aumento delle intimidazioni per via giudiziaria contro realtà della società civile. In un contesto di emergenza climatica, questa decisione è un importante ammonimento per i giganti del petrolio e del gas”. Altri casi giudiziari simili riguardano, ad esempio, Shell contro Greenpeace UK e Greenpeace International, oppure Eni contro Greenpeace Italia. Proprio ieri si è svolta la prima fase della nuova mediazione avviata dalla compagnia italiana dell’oil&gas e che potrebbe portare a una causa per diffamazione nei confronti di Greenpeace Italia.

In Belgio, la prima causa legale contro TotalEnergies – Solo pochi giorni fa, invece, in Belgio, Hugues Falys, contadino della provincia dell’Hainaut, ha fatto causa a TotalEnergies davanti al tribunale aziendale di Tournai. Secondo Falys, gli eventi meteorologici estremi che hanno colpito la sua azienda agricola negli ultimi anni hanno causato danni significativi, inclusa la perdita di rendimento. Dal 1993, infatti, coltiva cereali, ortaggi, fragole e alleva un centinaio di mucche Charolais per la produzione di carne biologica. Come la maggior parte degli agricoltori, però, Hugues continua a subìre le conseguenze del cambiamento climatico, come ondate di caldo, siccità, precipitazioni estreme. Significa “coltivazioni e prati danneggiati o addirittura improduttivi, perdite economiche rilevanti, animali affetti da stress da caldo, oltre a lavoro aggiuntivo e stress significativo legati alla crescente imprevedibilità del clima e, quindi, dell’organizzazione del lavoro” racconta Greenpeace. Ad aprile si terrà la prima udienza e in Belgio è la prima volta che un cittadino porta una multinazionale in tribunale per una controversia sul clima.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Giornata Internazionale Zero Waste: così si offre ai giovani la speranza di un mondo migliore

next
Articolo Successivo

La Commissione Ue sull’ampliamento della pista Porsche di Nardò: “Impatto negativo”. Così la Regione Puglia ha fermato il progetto

next