Il 30 marzo sarà la Giornata Internazionale Zero Waste promossa dalle Nazioni Unite.

In questa occasione (l’anno scorso è stata la prima volta che l’Onu ha istituito questa giornata che quindi appare “fresca di conio”) Zero Waste Italy, Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, Accademia Rifiuti Zero Mediterraneo e Zero Waste Mediterranean Network promuovono varie iniziative sparse su tutta la penisola che culminano con una “Zero Waste Marathon” online, che si svolgerà sabato 30 marzo sulla pagina Facebook di Zero Waste Italy a partire dalle ore 15 italiane ma che coinvolgerà interventi in diretta provenienti dall’intera comunità Zero Waste internazionale.

Insomma un evento in parte in presenza per chi vive a Capannori e in Toscana, ma soprattutto online per il “resto del mondo”, che potrà seguire in diretta almeno 50 interventi già programmati provenienti da Giappone, California e Usa, Filippine, Francia, Svezia, Cina, Spagna, oltre che da tutta Italia. I personaggi che più hanno contribuito a diffondere il messaggio Zero Waste in tutto il mondo celebreranno su invito di Capannori, che è stato il primo comune europeo nel 2007 ad aderire in Europa a questa strategia, questa giornata alternandosi negli interventi.

Sto parlando, tra gli altri, del prof. Paul Connett, che a più riprese è stato invitato dall’Onu a relazionare sui 10 passi verso ZW, del capitano Charles Moore, lo scopritore delle “isole di plastica”, Jack Macy, il manager di San Francisco responsabile del progetto ZW per quel comune, Christie Keith coordinatrice internazionale di Gaia (Global Alliance Incinerator alternative), Rick Anthony, presidente della Zero Waste International Alliance (ZWIA), Joan Marc Simon, direttore di Zero Waste Europe, Froilan Grate, responsabile per il sud est asiatico di Gaia e moltissimi altri italiani tra i quali attivisti, sindaci, esperti.

Oltre al saluto di Luca Menesini, sindaco di Capannori, ci saranno i saluti dell’assessora Maria Rosa Conti di Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024 che recentemente ha aderito alla strategia RZ. Ma vi saranno anche collegamenti con i comitati che si battono contro l’inceneritore di Roma e i ragazzi dell’Istituto Scolastico G. Puccini di Firenze, primo istituto in Italia che ha aderito al protocollo ufficiale Rifiuti Zero. Il tutto condito con i fumetti di David Bigotti, in arte Bigo, dei Comics di Lucca, che durante la diretta, in presenza, disegnerà caricature e momenti della ZW Marathon.

In tempi nei quali ci sarebbe poco da stare allegri, momenti intensi come questi che connettono le buone pratiche non solo ambientali ma anche civiche e democratiche – tanto più se sollecitate dalle Nazioni Unite – rappresentano anche un’occasione di speranza che mette in luce successi positivi fuori da guerre, conflitti, disastri e sfide ambientali. Zero Waste afferma che “si può fare” lavorando insieme oltre e fuori razzismi, localismi, riarmi e distruzione di risorse naturali. Si può davvero, nel segno dell’Agenda 2030, offrire una speranza ai giovani per un mondo migliore in grado di far pace con la natura e con il pianeta.

Per quanto ci riguarda, come movimento dello Zero Waste italiano (partito dalla piccola Capannori), ci sentiamo orgogliosi di rappresentare anche in questa occasione uno dei punti più alti dello ZW internazionale. Lo stanno a dimostrare in primo luogo i 335 comuni che in Italia, rappresentando circa 7.500.000 di abitanti – prova concreta che, anche senza incontrare il sostegno delle politiche nazionali, l’economia circolare, la partecipazione dal basso, le buone pratiche ambientali sono possibili e stanno avvenendo a suon di numeri e risultati raggiunti nel combattere gli sprechi e le economie lineari (estrai, produci, consuma e getta).

Un’altra civiltà è possibile fuori dall’usa e getta (a partire da quello della plastica) ed è irriducibile all’agonia rappresentata dalle sirene del riarmo, delle produzioni inquinanti (come quelle dei Pfas) e della dissipazione di risorse naturali che invece ZW vuole custodire per il futuro delle nuove generazioni. Noi non siamo i padroni del pianeta! Ne possiamo, a certe condizioni, essere i custodi. Così Noi siamo oceano… oceano del cambiamento. Attivisti di tutti i Paesi unitevi!

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