Fermi tutti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha la soluzione per rilanciare l’impianto di Mirafiori che Stellantis sta inesorabilmente ridimensionando. Secondo il ministro, lì si potrebbero produrre reattori nucleari. “Se Newcleo (la startup che sta investendo nel nucleare pulito, ndr) va avanti potrebbe starci”, ha affermato il ministro, parlando a margine di un incontro a Torino sul nucleare di quarta generazione. “Le stime sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, con ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro”, ha spiegato Pichetto. “Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università” ha aggiunto il ministro che ha ricordato la presenza in Piemonte di Newcleo, Ansaldo ed Enea.

Anche se questa strade fosse realisticamente percorribile i tempi in ogni caso si annunciano lunghi e incompatibili con la crisi che sta attraversano lo storico stabilimento torinese. Da tempo i sindacati rimproverano il governo di non avere una strategia chiara per difendere le produzioni italiane e di adottare provvedimenti sporadici e mal congegnati. La proposta di Pichetto Fratin non sembra, con tutta la buona volontà, risolutiva, da nessun punto di vista. Non stupisce quindi la bocciatura da parte dei sindacati. “Bisogna avere lucidità di pensiero, non si può fare qualunque cosa a Mirafiori. Se si vuole rilanciare la fabbrica bisogna partire dalle proposte dei sindacati metalmeccanici al centro dello sciopero e della manifestazione del 12 aprile con cui chiediamo che vengano assegnate nuove produzioni di city car e avere un piano di assunzioni”, osserva Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese.

“Noi stiamo cercando di preservare e mantenere un sito industriale e una filiera importante per la città e il nostro territorio. Passare da una produzione industriale a un’ipotetica produzione di centrali di quarta generazione mi sembra un’ipotesi non commentabile. Pichetto s’impegni a sostenere il nostro territorio e la nostra industria. Il tavolo sull’energia va aperto seriamente, quando si aprirà ne parleremo. Per ora mi sembra una boutade”, commenta Rocco Cutrì, della Fim torinese. “A Mirafiori costruiamo macchine e vogliamo continuare a fare questo, siamo stufi di sentire stupidaggini. Non sanno più cosa dire”, aggiunge Luigi Paone, numero uno della Uilm torinese.

Martedì scorso Stellantis ha concluso un accordo con i sindacati (ad esclusione della Fiom), per oltre 1.500 uscite incentivate da Mirafiori. Mercoledì sono stati annunciati altri 1.087 esuberi tra i lavoratori degli stabilimenti di Melfi, Pomigliano d’Arco, Termoli, Cento (Ferrara) e Verrone (Biella). Per mercoledì 3 aprile il governo ha convocato un tavolo su Mirafiori, parte di una serie di incontri tra le parte coinvolte per esaminare la situazione dei siti Stellantis e valutare interventi. Confermato per martedì 2 aprile il tavolo su Melfi nonostante l’azienda abbia annunciato che non intende partecipare per propria policy aziendale nel periodo di campagna elettorale.

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