Trovato l’accordo sui lavoratori intermittenti del Teatro alla Scala di Milano. Dopo mesi di tensioni per la piena applicazione e normativa del rinnovo contrattuale, il sindacato e il teatro hanno raggiunto un’intesa di massima sulla retribuzione degli operai serali e il personale di sala, le cosiddette maschere, ed è ora prevista la sottoscrizione di un accordo che “metterà fine a una lunga storia per questa tipologia di lavoratori, che da oltre 20 anni attendevano un adeguamento che andasse a sanare incongruenze e discriminazioni salariali che hanno prodotto lunghe e complesse vertenze legali”, spiega la Slc Cgil. Così il sindacato ha deciso di revocare lo sciopero proclamato per il 4 aprile.
L’intesa chiude la vertenza anche del “personale di sala assunto a completamento di organico in aggiunta al personale con contratto a tempo indeterminato”, introducendo –come chiedevano le maschere che hanno scioperato in occasione dell’anteprima della Prima del Don Carlo, lo scorso 3 dicembre (qui l’approfondimento) – la “possibilità per gli studenti universitari che siano in regola con il percorso scolastico, di poter rinnovare il rapporto di lavoro sino al termine del ciclo di studi”, spiega la Slc Cgil in una nota, evidenziando che “con questo accordo si chiude la trattativa sul rinnovo contrattuale del triennio 2024/2026 iniziata un anno fa”.
Ora il sindacato guarda al futuro, segnato dal rinnovo dei vertici del Piermarini, vista la scadenza tra meno di un anno del mandato del sovrintendente Dominique Meyer. “Consideriamo di fondamentale importanza poter proseguire il percorso negoziale in un clima di serenità, di stabilità e di continuità, evitando che bruschi e repentini cambi al vertice siano causa di complicazioni nelle relazioni sindacali”, è la raccomandazione dei rappresentanti dei lavoratori della Scala, che nella nota plaudono alla “recente riorganizzazione della struttura dirigenziale proposta dal sovrintendente e approvata dal consiglio di amministrazione”.