di Stefano Lenzi, Ufficio relazioni istituzionali WWF Italia
Il “parere” del comitato scientifico della Stretto di Messina SpA ha gettato notevoli ombre sulla qualità del progetto definitivo del ponte sullo Stretto, approvato a febbraio dalla stessa concessionaria pubblicata. Le tante rassicurazioni che vi hanno fatto seguito da parte dei proponenti dell’opera sono di fatto smentite da una lettura attenta del citato “parere”, realizzata dal Wwf insieme al Comitato “Invece del Ponte”.
L’ingegner Claudio Borri, membro del Comitato Scientifico, ha rilasciato negli scorsi giorni delle dichiarazioni in cui si attesta, in estrema sintesi, che: 1) è stata aggiornata con dati sempre più affidabili e parametri statistici sempre più precisi la banca dati relativa all’azione del vento; 2) il progetto definitivo prevede che l’impalcato e le torri del ponte siano dotate di smorzatori che attenuerebbero le possibili oscillazioni, dipendenti anche da mutamenti atmosferici straordinari; 3) le sfide del futuro esigono sempre un salto tecnologico, che implica uno sforzo immaginativo e applicativo.
Su quest’ultimo aspetto siamo perfettamente d’accordo: l’immaginazione contribuisce al progresso dell’umanità, ma quando si accettano sfide ingegneristiche di tale portata che coinvolgono la collettività, bisognerebbe dimostrarne anzitutto la fattibilità tecnica, oltre ogni ragionevole dubbio. Bisognerebbe spiegare, cioè, come sia possibile progettare e realizzare un ponte a doppio impalcato (stradale e ferroviario) ad unica campata di 3,3 km, in una delle aree del Mediterraneo a più elevato rischio per i terremoti e la turbolenza dei venti, quando il ponte fino ad oggi costruito con analoghe caratteristiche (Yavus Sultan Salim sul Bosforo) è lungo 1.408 metri. Il ponte sullo Stretto di Messina avrebbe una luce superiore al doppio, un salto tecnologico vertiginoso che non ha pari nella storia. Letteralmente in-credibile.
Passando, poi, alle rassicurazioni riguardo al comportamento dell’infrastruttura rispetto al vento, è il Parere del Comitato Scientifico della SdM SpA sulla relazione del progettista, cui lo stesso professor Borri ha contribuito, a chiedere a pagina 47 che siano svolte “analisi numeriche non lineari”, che consentano di determinare i “valori statici delle rotazioni e delle accelerazioni dell’impalcato soggetto a vento turbolento”, precisando a pag. 48 che tali analisi sono funzionali alla “verifica dinamica nel dominio del tempo sotto vento turbolento, considerando l’effettiva correlazione spazio-temporale della sollecitazione (velocità del vento) su impalcato, torri e cavi e quella di stabilità non lineare (…) sulle torri” ; evidentemente le analisi lineari svolte non sono adeguate.
Dulcis in fundo, sempre a pagina 48 si chiede che vengano approfondite “le analisi sperimentali le rielaborazioni numeriche relative alla stabilità dell’impalcato al variare dell’angolo di attacco del vento, viste anche le differenze tra i risultati delle prove effettuate dal Contraente Generale e dal Pmc (cioè da Eurolink) e dal Project Management Consultant (Parsons Transporting Group). Aggiungiamo che alle pagine 50 e 51 del Parere del CS di SdM SpA si dice che debbano essere verificati i problemi dei massimi livelli di vibrazioni eoliche di cavi e pendini e le specifiche di risposta (statica e dinamica) dell’impalcato al vento, anche turbolento.
Ma come, i problemi strutturali sulla deformabilità e alla percorribilità del ponte sottoposto ai venti impetuosi e turbolenti dello Stretto di Messina in oltre 20 anni di studi e progettazioni dovevano dare risultati univoci e dirimenti e ancora siamo a questo punto? Così si progetta e si vuole realizzare il ponte sospeso più lungo al mondo non avendo ancora risolto problemi ineludibili riguardo alle verifiche statiche e dinamiche dell’opera? È stata messa un’ipoteca a carico della collettività da 14,6 miliardi di euro (si vedano il DEF 2023 e l’analisi costi-benefici del progetto), coprendone solo 11,6 nella Legge di Bilancio 2024 per realizzare un’opera che, letteralmente, ad oggi non sappiamo se starà in piedi. A parte foraggiare senza limiti la progettazione del GC ci auguriamo davvero che si dicano parole di verità; quelle che finora non abbiamo sentito.
WWF
World Wide Fund for Nature
Società - 29 Marzo 2024
Ponte sullo Stretto, ombre sul progetto definitivo: ad oggi non sappiamo se starà in piedi
di Stefano Lenzi, Ufficio relazioni istituzionali WWF Italia
Il “parere” del comitato scientifico della Stretto di Messina SpA ha gettato notevoli ombre sulla qualità del progetto definitivo del ponte sullo Stretto, approvato a febbraio dalla stessa concessionaria pubblicata. Le tante rassicurazioni che vi hanno fatto seguito da parte dei proponenti dell’opera sono di fatto smentite da una lettura attenta del citato “parere”, realizzata dal Wwf insieme al Comitato “Invece del Ponte”.
L’ingegner Claudio Borri, membro del Comitato Scientifico, ha rilasciato negli scorsi giorni delle dichiarazioni in cui si attesta, in estrema sintesi, che: 1) è stata aggiornata con dati sempre più affidabili e parametri statistici sempre più precisi la banca dati relativa all’azione del vento; 2) il progetto definitivo prevede che l’impalcato e le torri del ponte siano dotate di smorzatori che attenuerebbero le possibili oscillazioni, dipendenti anche da mutamenti atmosferici straordinari; 3) le sfide del futuro esigono sempre un salto tecnologico, che implica uno sforzo immaginativo e applicativo.
Su quest’ultimo aspetto siamo perfettamente d’accordo: l’immaginazione contribuisce al progresso dell’umanità, ma quando si accettano sfide ingegneristiche di tale portata che coinvolgono la collettività, bisognerebbe dimostrarne anzitutto la fattibilità tecnica, oltre ogni ragionevole dubbio. Bisognerebbe spiegare, cioè, come sia possibile progettare e realizzare un ponte a doppio impalcato (stradale e ferroviario) ad unica campata di 3,3 km, in una delle aree del Mediterraneo a più elevato rischio per i terremoti e la turbolenza dei venti, quando il ponte fino ad oggi costruito con analoghe caratteristiche (Yavus Sultan Salim sul Bosforo) è lungo 1.408 metri. Il ponte sullo Stretto di Messina avrebbe una luce superiore al doppio, un salto tecnologico vertiginoso che non ha pari nella storia. Letteralmente in-credibile.
Passando, poi, alle rassicurazioni riguardo al comportamento dell’infrastruttura rispetto al vento, è il Parere del Comitato Scientifico della SdM SpA sulla relazione del progettista, cui lo stesso professor Borri ha contribuito, a chiedere a pagina 47 che siano svolte “analisi numeriche non lineari”, che consentano di determinare i “valori statici delle rotazioni e delle accelerazioni dell’impalcato soggetto a vento turbolento”, precisando a pag. 48 che tali analisi sono funzionali alla “verifica dinamica nel dominio del tempo sotto vento turbolento, considerando l’effettiva correlazione spazio-temporale della sollecitazione (velocità del vento) su impalcato, torri e cavi e quella di stabilità non lineare (…) sulle torri” ; evidentemente le analisi lineari svolte non sono adeguate.
Dulcis in fundo, sempre a pagina 48 si chiede che vengano approfondite “le analisi sperimentali le rielaborazioni numeriche relative alla stabilità dell’impalcato al variare dell’angolo di attacco del vento, viste anche le differenze tra i risultati delle prove effettuate dal Contraente Generale e dal Pmc (cioè da Eurolink) e dal Project Management Consultant (Parsons Transporting Group). Aggiungiamo che alle pagine 50 e 51 del Parere del CS di SdM SpA si dice che debbano essere verificati i problemi dei massimi livelli di vibrazioni eoliche di cavi e pendini e le specifiche di risposta (statica e dinamica) dell’impalcato al vento, anche turbolento.
Ma come, i problemi strutturali sulla deformabilità e alla percorribilità del ponte sottoposto ai venti impetuosi e turbolenti dello Stretto di Messina in oltre 20 anni di studi e progettazioni dovevano dare risultati univoci e dirimenti e ancora siamo a questo punto? Così si progetta e si vuole realizzare il ponte sospeso più lungo al mondo non avendo ancora risolto problemi ineludibili riguardo alle verifiche statiche e dinamiche dell’opera? È stata messa un’ipoteca a carico della collettività da 14,6 miliardi di euro (si vedano il DEF 2023 e l’analisi costi-benefici del progetto), coprendone solo 11,6 nella Legge di Bilancio 2024 per realizzare un’opera che, letteralmente, ad oggi non sappiamo se starà in piedi. A parte foraggiare senza limiti la progettazione del GC ci auguriamo davvero che si dicano parole di verità; quelle che finora non abbiamo sentito.
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Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Desidero esprimere la mia totale solidarietà al Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, professionista di comprovata competenza e integrità, recentemente bersaglio di un attacco inaccettabile da parte del Senatore Zaffini. Non dovrebbe essere necessario ricordare che la Fondazione GIMBE svolge un ruolo essenziale nel garantire analisi indipendenti e basate su evidenze scientifiche nel settore della sanità pubblica. Analisi che non solo aiutano l’opinione pubblica a comprendere la realtà dei fatti, ma forniscono strumenti indispensabili proprio a noi parlamentari per svolgere il nostro lavoro con cognizione di causa". Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Susanna Camusso.
Ma ormai chiunque osi dissentire con l’operato del Governo Meloni – scienziati, magistrati, professori, giornalisti – viene puntualmente delegittimato. Peccato che sia lo stesso Presidente Zaffini ad ammettere che su sei decreti attuativi promessi per smaltire le liste d’attesa, sia stato approvato solo quello sul funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio. La colpa? Dipende dal giorno: molto spesso è dei governi precedenti – nonostante la destra governi da tre anni – altre volte, come in questo caso, delle Regioni - nonostante la stessa destra stia spingendo per l’Autonomia. Mentre milioni di italiani non possono curarsi e il SSN è al collasso, il governo continua a giocare a scaricabarile, additando nemici immaginari e scaricando le colpe su chiunque tranne che su sé stesso”.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Dopo il record di 150.000 iscritti, Forza Italia rafforza il suo radicamento sul territorio con l’avvio della stagione dei Congressi Comunali e Circoscrizionali. Si parte da 9 regioni per eleggere i nuovi segretari comunali e circoscrizionali, in un percorso di partecipazione e crescita che coinvolgerà tutta Italia". Lo scrive Forza Italia sui suoi profili social.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Rispondo a chi ogni tanto ci accusa di non avere una visione. Certo che ce l'abbiamo, anche bella forte. Magari a qualcuno non piace, non sarà quello che si aspettavano dal Pd di prima, ma oggi il Pd è autodeterminato in questa direzione". In mezzo al dibattito su 'meglio presentarsi uniti o divisi per colpire uniti', innescato dalla proposta di Dario Franceschini, Elly Schlein continua a insistere sui temi piuttosto che sui tatticismi. E rilancia la visione del 'suo' Pd a fronte di perplessità, più o meno esplicite, avanzate nei suoi confronti nell'ultimo periodo.
"La giustizia sociale, la giustizia climatica, il lavoro dignitoso, l'innovazione, i diritti delle persone", elenca la segretaria dal palco della prima iniziativa col Terzo Settore (previste altre 4 a febbraio) a Monterotondo. Come aveva fatto la settimana scorsa davanti all'ospedale di Vicenza per parlare di sanità o con gli operai a Marghera o quelli della crisi Beko su lavoro e politiche industriali.
Alla questione aperta da Franceschini, Schlein ha però dato una risposta l'altra sera a Piazza Pulita dopo giorni di silenzi, conditi da freddezza dell'inner circle della segretaria. Andare divisi per colpire uniti? "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria", la risposta di Schlein. Insomma, nonostante al momento non vi siano passi avanti nella costruzione dell'alleanza, lo schema della segretaria non cambia. Resta 'testardamente unitario'. "Ce lo chiede la gente", la tesi di Schlein. Il sondaggio mandato in onda durante la trasmissione pare darle ragione con quasi l'80% degli elettori di centrosinistra a invocare un accordo tra le opposizioni.
Un accordo che però non c'è e la proposta di Franceschini ha avuto anche l'effetto di evidenziare ulteriormente le resistenze rispetto a un'alleanza organica. Basta leggere l'elenco di quelli che hanno promosso o quanto meno si sono detti interessati alla possibilità di 'marciare divisi, per poi colpire uniti' dopo il voto: da Carlo Calenda a Giuseppe Conte. Chi invece non è sembra interessato, è Romano Prodi che in una lunga intervista avverte: "Senza un programma condiviso non è politica, ma solo cinismo. Si possono anche vincere le elezioni, ma si uccide il Paese”.
"Ma come si può fare questo discorso due anni e mezzo prima delle elezioni?", si chiede Prodi. "Potrebbe essere l'ultima spiaggia alla vigilia del voto. Ma se partiamo dall'idea che non ci si può mettere d'accordo su un programma, mi pare difficile vincere le elezioni". L'Ulivo non è più riproponibile, aggiunge, "quel che si può fare è cercare quattro grandi problemi sui quali trovare una visione comune: sanità, casa, scuola, lavoro".
Non basta solo criticare: "Politica è dire quel che serve all'Italia per la distribuzione del reddito, la sanità, la casa. Non dire solo che mancano le risorse, ma dire come vanno riformati gli ospedali, i medici di base, le case di comunità". Chi può riuscire a federare il campo delle opposizioni in ordine sparso? Per Prodi la risposta è aperta: "Il problema è vedere chi è in grado di federare. Quel ruolo si conquista, non è dato. La competizione è aperta per tutti, Schlein e altri".
Tel Aviv, 1 feb. (Adnkronos) - Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di nominare il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a capo del team negoziale di Israele per i colloqui sugli ostaggi con Hamas, secondo le notizie di Channel 12. Subentrerebbe al ruolo del capo del Mossad David Barnea. Secondo quanto riferito, Barnea resterebbe nella squadra insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar e all'uomo chiave per la presa degli ostaggi delle Idf Nitzan Alon, con Dermer a supervisionare i colloqui.
I funzionari israeliani hanno dichiarato che Netanyahu riconosce che i negoziatori vogliono fare tutto il possibile per garantire che la seconda fase dell'accordo sulla restituzione degli ostaggi con Hamas abbia luogo, e il premier vuole mantenere aperte le sue opzioni. Secondo Channel 12, i funzionari del team di Netanyahu affermano che, poiché i colloqui principali si stanno svolgendo con l'amministrazione Trump, dovrebbero essere guidati da qualcuno con una formazione più diplomatica, che non nella sicurezza.
Sembra che l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, abbia detto a Netanyahu che preferirebbe lavorare con Dermer e che ha delle riserve sulla collaborazione con l'attuale team negoziale. Witkoff e Netanyahu hanno parlato oggi, ha riferito Channel 12, aggiungendo che il primo ministro israeliano terrà un incontro stasera per decidere se inviare una delegazione di medio livello in Qatar questa settimana. In risposta, l'ufficio di Netanyahu ha affermato che "i resoconti non sono veri" e che "le decisioni sui negoziati saranno prese solo dopo il ritorno del primo ministro dagli Stati Uniti".
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - “Ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro di dipendenti e dirigenti Rai a viale Mazzini. Lo storico palazzo, simbolo del Servizio Pubblico, che dagli anni 60 rappresenta la Rai, chiuderà per essere interessato da importanti ed ampi lavori di ristrutturazione". Lo dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
"Interventi che consentiranno alla Rai di usufruire di una sede moderna, digitale e all’avanguardia, capace così di confrontarsi con un mercato televisivo sempre più competitivo. È un merito di questa dirigenza che oltre a garantire un sempre più ampio pluralismo, così come si pretende dal Servizio pubblico, un’offerta e una qualità nella programmazione, adesso garantirà alla Rai anche strutture di prim’ordine. Infatti, la sede di viale Mazzini si affiancherà al nuovo centro di produzione a Milano che sarà uno dei più avanzati in Europa. Al contempo va rivolto un vivo ringraziamento ai dipendenti Rai, che stanno affrontando con grande impegno e dedizione questo significativo momento di passaggio, che servirà a costruire il Servizio pubblico del futuro”.
Ramallah, 1 feb. (Adnkronos) - Le forze israeliane hanno arrestato due giornalisti palestinesi e sequestrato la loro attrezzatura nella città di Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando il giornalista Ihab al-Alami, che ha riferito, dopo essere stato rilasciato, che "lui e il suo collega, Nidal al-Natsheh, sono stati arrestati dai soldati israeliani mentre documentavano i danni su terreni di proprietà palestinese vicino all'insediamento israeliano illegale di Karmei Tzur". I soldati hanno sequestrato tre telecamere prima di costringerli ad abbandonare la zona, ha aggiunto il reporter.
Roma, 1 feb. (Adnkronos) - "Oggi a Roma si è svolta la Direzione Nazionale di Fratelli d'Italia, un momento di confronto interno al partito in vista del giro di boa della metà legislatura. Non si è trattato, evidentemente, di una seduta del Consiglio dei Ministri, un dettaglio che i deputati di Italia Viva, cui resta solo la polemica, potrebbero facilmente cogliere solo sfogliando un qualsiasi manuale di diritto costituzionale". Così Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d'Italia, risponde alle polemiche sollevate da Italia Viva sull'assenza del Presidente del Consiglio all'assemblea di FdI e sulla presenza del capo della segreteria politica, Arianna Meloni.