Vita dura per il grafico che ha il compito di aggiornare il contrassegno della lista “Libertà”. Dopo essere riuscito nella difficile impresa di inserire all’interno di un piccolo cerchio ben 17 diversi simboli, adesso dovrà rifare tutto da capo. È arrivato infatti il passo indietro del partito dell’ex ministro legista Roberto Castelli.
Il Partito Popolare del Nord era stato il primo ad aderire, con tanto di conferenza stampa alla Camera dei deputati, al progetto del “Fronte della Libertà” lanciato dal sindaco di Taormina Cateno De Luca. Da quel 7 marzo quella lista, pronta a correre alle prossime elezioni europee, ha registrato – giorno dopo giorno – sempre più adesioni, tanto che il contrassegno elettorale si è trasformato in una sorta di opera d’arte con all’interno ben 17 simboli (di cui 4 ancora bianchi, che verranno “riempiti” nei prossimi giorni). Ma il partito fondato da Roberto Castelli è anche il primo ad uscire dalla lista. Il motivo ufficiale riguarda proprio un altro dei 17 dei simboli presenti nel contrassegno: non per incompatibilità “politiche”, ma per il rischio di “azioni giudiziarie“.
Dentro la lista c’è di tutto: dagli ex leghisti, agli ex M5s passando da chi vuole “l’uscita dall’Ue, dall’Oms, dall’Onu e dalla Nato”, fino ai no vax e ai simboli “ad personam” (come quello del Capitano Ultimo). Ma alla base del passo indietro del Partito Popolare del Nord c’è il simbolo del “Movimento per l’Italexit“. Divenuto famoso durante la pandemia per le sue posizioni no vax e anti Ue, quel nome però è al centro di una disputa. Non fa più parte del movimento l’ex senatore (eletto con i 5 stelle) Gianluigi Paragone, che si è dimesso da segretario, ma dai social di “Italexit per l’Italia” hanno fatto sapere di “diffidare chiunque” a utilizzare il simbolo e il nome del partito.
“Prendendo atto della situazione, l’Assemblea Federale del Partito, constatata la perdurante possibilità che “Italexit per l’Italia” possa intentare azioni giudiziarie dall’esito fortemente imprevedibile, in base al giudizio dei legali, ha deliberato, al fine di evitare tale possibilità, di ritirare il simbolo dalla lista Libertà”, si legge nel comunicato del Partito Popolare del Nord che ricorda di avere aderito al progetto di De Luca “basato sulla trasformazione dello Stato in macroregioni“. “Sono dispiaciuto ma non abbiamo ravvisato altre possibilità”, ha dichiarato il segretario federale Roberto Castelli. La lista creata da “Scateno” De Luca, fondatore del movimento Sud chiama Nord, avrà bisogno così un nuovo restyling. Tra l’altro, essendo stato il primo ad avere aderito al progetto, il logo del Partito Popolare del Nord era anche uno di quelli con le dimensioni maggiori all’interno della complessa composizione del contrassegno. Adesso, però, sarà obbligatorio riequilibrare tutto.