Dalle sue storie d’amore ai temi caldi, come il conflitto tra Israele e Palestina e quello tra Russia e Ucraina. Vasco Rossi si è raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando di sé e dei suoi figli ma anche dei nuovi artisti emergenti (“Mahmood è un piccolo genio”).
L’artista che a giugno tornerà a San Siro, risponde ancora alle critiche arrivate dopo la pubblicazione di un post in occasione del Giorno della Memoria: “Io rifiuto di schierarmi come se fosse una partita di calcio, Israele contro Palestina. Gli ebrei, dopo quello che hanno sofferto, hanno diritto a uno Stato. ‘Free Palestine’ è un bello slogan, da anime belle; ma se implica la distruzione dello Stato di Israele, allora sarebbe più onesto dirlo. E alla distruzione di Israele io mi ribello“. “Leggo cose superficiali, in cui non mi riconosco; io sono semplice, non facile. Mi hanno dato del sionista, ma io non so neppure cosa voglia dire – prosegue l’artista – So che se mettessi il like a ‘Palestina libera’ mi amerebbero tutti; ma io non sono fatto così”. Quindi sottolinea che questa posizione non “mi impedisce di piangere le vittime civili di Gaza, e di criticare i bombardamenti di Netanyahu, che è pure lui una specie di fascista”. Vasco Rossi nell’intervista solleva anche il tema delle “guerre alle porte”, tanto che oggi “si arriva a minacciare una guerra nucleare, come mai si era fatto in passato” e non risparmia Putin: “Putin è un dittatore guerrafondaio che va fermato. Sostenendo l’Ucraina, ma anche avviando una trattativa che metta fine ai massacri”.
Parlando poi del mondo delle sostanze stupefacenti, nell’intervista al quotidiano di Via Solfierino, il cantante approfondisce anche il suo rapporto con la droga: “Potevo stare tre giorni senza dormire, grazie alle anfetamine. Poi ho capito che le anfetamine sono pericolose. Ho sperimentato la mia psiche, sono entrato nella mia mente, ho fatto un viaggio dentro la mia coscienza – racconta – Le sostanze stupefacenti le ho provate quasi tutte, tranne l’eroina. Mettere l’eroina sullo stesso piano della marijuana è criminale, perché così i ragazzi si convincono che si equivalgano, e se lo spacciatore non ha una, allora si può comprare l’altra…”. In carcere (dove finì per possesso di cocaina ndr.) dice ancora, fece “cinque giorni di isolamento”. Proprio quella, racconta, “fu l’occasione per resettarmi” e quindi disintossicarsi.
Quanto alle donne avute dal cantante i nomi sono molteplici. Dalla primissima fidanzatina da bambino (“Anna Maria, aveva sette anni…”), agli amori dell’adolescenza come quello con Cristina. Fino a Gabriella Sturani, ex compagna morta pochi giorni fa e madre del suo primogenito Lorenzo, e Stefania, madre invece del secondo figlio, Davide. Poi, ancora, Laura, sua attuale moglie e madre del terzo figlio, Luca.
Pur non definendosi comunista, se non “in fatto di tasse un po’”, Rossi dalle pagine del Corriere rilancia anche l’idea della patrimoniale e lancia un’indiretta stoccata al governo meloni: “Non pagare le tasse è una vergogna. Io sono italiano, fiero e orgoglioso di esserlo, e ho voluto mantenere la residenza in Italia. Voglio e debbo versare tutte le tasse al mio Paese. Se guadagno, vuol dire che posso pagare. Sono favorevole anche a un’imposta sul patrimonio: chi ha di più deve dare di più. E dovrebbero pagare le tasse pure le multinazionali, a cominciare dai padroni della Rete”.
Oggi il cantautore non vota, ma ha altre passioni. Come ad esempio quella per la filosofia, da cui, “svela”, deriva anche la canzone Vita spericolata: “Viene dal vivere pericolosamente di Nietzsche. Leggere “Aut-aut” di Kierkegaard, “Il mondo come volontà e rappresentazione” di Schopenhauer, la “Critica della ragion pura” di Kant mi ha cambiato la vita”. “I grandi filosofi sono molto più facili di quelli che hanno scritto su di loro”, spiega ancora, sottolineando che attualmente sta leggendo Vivere momento per momento, di Jon Kabat-Zinn.
Quanto ai giovani artisti emergenti Vasco Rossi non ha dubbi: “Ghali ha fatto centro a Sanremo, cantando prima in arabo poi in italiano. Mahmood è un piccolo genio”. Il suo preferito? Madame.
Partecipa al sondaggio (qui sotto) del Fatto con Oxfam su disuguaglianze e necessità di un’imposta sulle grandi ricchezze. Qui il link al sito La Grande Ricchezza da cui è possibile aderire alla raccolta firme per chiedere alla Ue l’introduzione di una tassa a livello europeo.