Società

A ruota libera, un romanzo-diario di viaggi che incoraggia a vivere la pienezza dell’essere

Non sono un’esperta di un certo tipo di viaggi, né tantomeno di libri sui viaggi, a parte aver letto Il Milione di Marco Polo quando ero bambina, rimanendone peraltro molto impressionata.

Ho tenuto sul comodino per un mesetto il libro A ruota libera di Rocco Antonio Cossa, edito da Manni, leggendo poche pagine alla volta, la sera prima di dormire. Questo diario di strabilianti, suggestive traversate in moto, una ciascuno per Rocco e Angela, compagni di vita oltre che di avventure, è una fantastica immersione nei ‘mondi degli altri’, in Africa, Medio Oriente e Sud-est asiatico.

Rocco Antonio Cossa, salentino come me e come l’editore che lo ha pubblicato, insieme ad Angela, ci porta ad esplorare zone esotiche spesso al di fuori dei circuiti conosciuti oppure, quando frequentate da turisti, luoghi dove ci si va ‘scortati’ e assicurati dai tour operator. Rocco e Angela, che nella vita hanno un lavoro con il quale si destreggiano per trovare il tempo e la possibilità di andare in giro per il mondo, si avventurano spesso senza un programma preciso al di fuori delle mete da raggiungere, affidandosi spesso al caso per quanto riguarda cibo, pernotto e altro in cui si imbatteranno sul cammino. Fino a questo momento il risultato è di aver aggiunto viaggi a viaggi, tornando a casa con un bagaglio di esperienze incredibili e di affascinanti incontri fortuiti, a volte provvidenziali per il loro prosieguo.

Con empatia e sincera voglia di immergersi nella realtà di ogni terra visitata, si mischiano con la gente del posto e con i loro usi e abitudini, facendo propria la vita che vi trovano. Sicuramente sono dotati di un grandissimo senso di adattamento oltre che di una certa dose di coraggio. Con curiosità e attrazione per certi posti, vivono emozioni che raggiungono picchi molto alti, sia per la bellezza e l’incanto di quanto si apre davanti ai loro occhi, sia per la stupefacente ospitalità che pressoché ovunque trovano, tra i popoli estremamente poveri come nelle città dove regnano opulenza e lusso sfrenati.

E tutto ciò a bordo di due agili motociclette che però, a volte, fanno le bizze. Come se non bastasse, l’ultimo viaggio descritto lo hanno affrontato in bicicletta, con lentezza, aggiungendovi ancora più fascino e meraviglia, se possibile.

La lettura scorre veloce e piacevole, il libro è anche ben scritto, cosa che ha destato in me una certa commozione, data la moria della lingua italiana e il pullulare di autoproduzioni senza correttori di bozze. E’ inoltre corredato di un numero incredibile di splendide foto, che però non restituiscono la loro reale bellezza quando sono di dimensioni ridotte. Sono comunque un valore aggiunto e una gradita sorpresa. Il libro va letto consultando le cartine per non perdersi tra nomi e località spesso sconosciute ai più e anche per ben comprendere il numero incredibile di chilometri percorsi ogni volta da Rocco e Angela. Nel mezzo del racconto, mai arido, qualche riferimento alla loro vita di coppia, il che li rende più ‘normali’ e simili a noi altri. Un diario di viaggi che è scritto dunque come un romanzo, con un prologo e un epilogo traboccante cuore e consapevolezza, dove l’autore rifiuta termini come avventuroso o eroico in riferimento ai suoi spostamenti, incoraggiando tutti a vivere con leggerezza e umiltà la pienezza dell’essere e non dell’apparire.

Concludo dicendo che ancora non conosco personalmente né Rocco né Angela, ma seguo virtualmente da anni il profilo Facebook Un tuffo d’inverno, di cui fanno parte. Sono stata attratta dal fatto che tutti gli scatenati partecipanti del gruppo, compreso un bel pastore tedesco, cominciano ad andare al mare quando i turisti lasciano il Salento, continuando a fare il bagno per tutta la stagione invernale, pubblicando poi gli scatti e i video delle loro divertenti scorribande. Ecco, per quanto riguarda me, che con ammirazione, ma con animo pusillanime, osservo: né bagni in acqua fredda né viaggi in moto.