Niente più schwa (ə), niente asterisco o due punti o qualsiasi simbolo per ortografie multigenere. La Baviera mette al bando nella comunicazione delle istituzioni pubbliche le forme linguistiche neutre rispetto al genere. Il divieto nelle scuole, nelle università e negli enti pubblici, del land tradizionalmente conservatore del sud della Germania, è entrato in vigore il primo aprile tra le proteste dei Verdi, dai gruppi politici universitari, dai sindacati, dalle associazioni queer e dalla Conferenza studentesca federale.

Come molte lingue europee, il tedesco ha diverse forme maschili e femminili per alcuni sostantivi e utilizza il plurale maschile come forma predefinita onnicomprensiva. Per evitare di utilizzare la sola forma maschile, in tanti preferiscono combinare le due forme con un simbolo, come un asterisco, una barra, due punti, un trattino basso o lo schwa per avere delle forme linguistiche neutre rispetto al genere. Una opzione fortemente respinta dai tradizionalisti e adesso anche vietata ufficialmente.

Il Regolamento generale di procedura (AGO) delle autorità bavaresi stabilisce che “non sono consentite ortografie multigenere che utilizzano simboli verbali interni come asterisco, due punti, trattino basso o punto intermedio”. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il controverso regolamento il 19 marzo e giovedì il governo statale ha pubblicato l’emendamento nella Gazzetta delle leggi e delle ordinanze. Nella sua risoluzione del 15 dicembre 2023, il Consiglio ortografico tedesco aveva recentemente sconsigliato l’uso di caratteri speciali all’interno delle parole, sottolineando che si tratta di interventi nella formazione delle parole, nella grammatica e nell’ortografia che possono compromettere la comprensibilità dei testi.

E le sanzioni? Secondo il ministero degli Interni bavarese, le conseguenze per chi non rispetta il divieto verranno decise caso per caso. “Se o quando la soglia di negligenza rilevante ai sensi del diritto disciplinare nel senso di violazione dei doveri d’ufficio viene superata in un caso concreto e individuale dovrà essere valutata in particolare per quanto riguarda la frequenza, l’entità e il rispettivo contesto“, ha dichiarato la portavoce del Ministero. Farà differenza, ad esempio, la violazione riguarderà una lettera interna o pubblica e se il linguaggio di genere verrà utilizzato una o più volte in modo vietato.

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