Cronaca

A Pasquetta il maltempo è in attenuazione, ma rimane. A nord si fanno i conti con diverse frane e zone isolate

La situazione metereologica migliora, ma tra frane e allagamenti, siamo ancora lontani dal detto secondo cui se il tempo è brutto a Pasqua, a Pasquetta sarà bellissimo, cosa che si è verificata solo in alcune aree della Penisola che hanno fatto eccezione. Come la Calabria che ha registrato temperature quasi estive e un cielo sgombro da nuvole, anche se sporcato dalla polvere sahariana. Temperature estive anche in Sicilia. La spiaggia di Mondello, a Palermo, è stata presa d’assalto dai bagnanti, soprattutto stranieri. Invece in tutto il nord del Paese, da est a ovest, diverse strade sono state chiuse per frane, con alcune zone che sono rimaste isolate. Allerta anche al centro, dall’Emilia Romagna al Lazio, passando per la Toscana battuta da forti venti e mareggiate.

In Lombardia, dove nel weekend sono stati effettuati 865 interventi di soccorso tecnico urgente tra l’inizio dell’emergenza, il 30 marzo, e le 9.30 del primo aprile, nella notte tra domenica e lunedì le piogge sono state meno intense del previsto e il vento ha causato meno danni di sabato, anche se i Vigili del fuoco hanno dovuto effettuare più di 200 operazioni, quasi la metà tra Milano e Varese, per lo più relative a tagli di piante e allagamenti, ma sono state segnalate anche alcune frane. Per esempio a Leggiuno (Varese) sono state evacuate 3 famiglie dalle proprie abitazioni per l’ingrossamento di un vicino corso d’acqua, mentre a Sondrio le squadre dei pompieri sono entrate in azione sulla SP11 per una frana che ha isolato la Val Tartano e l’omonimo borgo con meno di 200 abitanti.

Passata la nottata, il meteo sulla regione di Milano resta ancora instabile, ma l’ondata è in attenuazione e nel capoluogo è tornato il sole. Lato fiumi, il Seveso è rimasto sempre sotto il livello di attenzione, mentre il Lambro si è avvicinato alla soglia dei 2 metri, ma comunque sempre lontano da quella di esondazione dei 3 metri. Nessuna segnalazione particolare da parte dei Vigili del fuoco, decisamente più impegnati sabato notte quando avevano effettuato decine di interventi per rimuovere alberi e piante, così come dalla Polizia Locale. Rientrano quindi l’allerta arancione (moderata) per rischio idrogeologico e l’allerta di livello giallo (ordinaria) per vento forte e temporali diramata domenica dal Centro funzionale monitoraggio rischi della Regione.

STRADE CHIUSE NELLE VALLI LOMBARDE, LIVIGNO ISOLATA – Non così nelle valli. Forte vento, frane con strade interrotte, alberi abbattuti e fiumi in piena in provincia di Bergamo. A Villa d’Ogna un albero è caduto sulla linea elettrica causando un blackout di alcune ore. Interruzione di qualche ora, poi, per la strada che da Ardesio conduce alla contrada di Bani e per la strada che porta al Passo della Presolana, mentre a Gromo, in contrada Boario, il vento ha scoperchiato un tetto. È stata invece chiusa a causa di una frana la strada che collega Bracca a Cornalta, in val Brembana. A Zogno, poi, una frana ha interessato la pista ciclabile: si stanno valutando i danni e una possibile chiusura. In valle di Scalve, a Vilminore, infine, è esondato il torrente sulla strada della frazione Bueggio.

In Valcamonica, nel Bresciano, il maltempo ha causato disagi per piccole frane e smottamenti. A causa di una frana è chiusa la strada statale 300 del Passo di Gavia e il traffico è stato deviato per raggiungere Ponte di Legno. È stata chiusa anche la Sp39 che collega Edolo all’Aprica, a causa dell’esondazione di alcuni torrenti, all’altezza di via Primavera e di via Nicolina: quindici le persone evacuate in via precauzionale e ospitate presso la base dell’Esercito di Edolo (Brescia).

Uno smottamento in territorio svizzero, poi, ha provocato l’interruzione del traffico ferroviario tra Camedo e Locarno lungo la ferrovia Vigezzina-Centovalli, che corre tra Italia e Svizzera. I treni regionali italiani sono regolari, in arrivo i bus sostitutivi per parte della tratta svizzera. Il traffico regionale italiano, tra Domodossola e Re, è regolare. Resta poi chiuso il passo del Foscagno, in Valtellina, per motivi di sicurezza dopo che, nella serata di domenica, una slavina ha travolto tre pali della luce. Sono oltre 60 i centimetri di neve che sono caduti sul territorio. Il gestore della rete elettrica sta lavorando per risolvere il problema e l’intera Livigno è isolata. Il sindaco Remo Galli ha invitato non solo i residenti, ma anche i tanti turisti che si sono recati nella zona per le vacanze di Pasqua, a rimanere in case e negli alberghi perché “la situazione è al limite”. “C’è molta neve in cima al passo – ha affermato in un video postato sui propri canali social – e anche tantissimo vento. Con Anas abbiamo deciso di chiudere la SS301”. Il passo del Foscagno è stato aperto al transito dalle 18 alle 19.30, dopo di che è stata prevista la chiusura fino alle 7 di martedì mattina, mentre è rimasto direttamente chiuso fino a martedì il passo Bernina che in giornata è stato aperto solo fino alla Diavolezza.

Secondo Arpa Lombardia, il rischio di caduta valanghe, sull’intero arco alpino lombardo, è molto elevato ed è salito al grado 4 in una scala europea che prevede cinque livelli. Le escursioni sono state “fortemente sconsigliate” e per le violente raffiche di vento quasi tutti chiusi gli impianti di risalita nelle località montane anche delle province di Brescia, Bergamo e Lecco.

TROMBA D’ARIA A LUINO – Nel pomeriggio di lunedì una tromba d’aria ha investito la zona di Luino poco dopo le 16. In via Filippo Turati 100, all’interno del giardino di una proprietà privata, si è aperta una voragine dove, circa dieci giorni fa, era intervenuto già il Comune per consolidare il terreno che ha ceduto ancora.
La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che sulla verticale della voragine c’è la stazione della centrale Enel, così l’intera zona rischia il blackout. Sul posto operatori, i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia locale per capire se evacuare l’abitazione.

In zona, a causa del nubifragio, si è staccata una frana a Cremenaga (Varese). La strada statale 344 di Porto Ceresio, al chilometro 16, è stata chiusa in entrambe le direzioni sia verso Luino che verso Lavena Ponte Tresa. Sul tracciato sono presenti fango e detriti ed è stato consigliato di percorrere la strada cantonale tra Fornasette e Lavena Ponte Tresa per raggiungere il confine svizzero.

ISOLATI IN 450 NEL VERBANO – Non va meglio in Piemonte, dove nella prima mattinata di lunedì i Vigili del fuoco sono intervenuti in località Arboerio, Comune di Varallo Sesia, per la caduta di un gigantesco masso sulla strada che collega Dovesio con Arboerio. All’arrivo sul posto la squadra dei Vigili del fuoco ha provveduto al ripristino della circolazione stradale in sicurezza permettendo il senso di marcia alternato. Poco dopo le 6:30, poi, i Vigili del fuoco di Biella sono intervenuti sulla Strada provinciale 200 nel comune di Zumaglia per una frana che invadeva tutta la carreggiata.

Nel Verbano Cusio Ossola, in Valle Strona, infine, è caduta una frana che ha isolato circa 450 abitanti di due frazioni sopra a Strona. Secondo quanto confermato nel pomeriggio di lunedì dal vicepresidente della provincia, si sta verificando la stabilità del versante e si sta procedendo a cercare di aprire un varco sulla strada almeno per le emergenze. Luzzogno è Inuggio sono isolate.

In Piemonte, resta fino a martedì l’allerta arancione per rischio valanghe sui settori alpini settentrionali della regione (Verbano, Valsesia, Canavese) e, per lunedì, anche sulle Alpi Marittime (Cuneese). Sui settori alpini occidentali (Alpi Cozie) l’allerta è gialla. Allerta gialla anche per rischio idrogeologico – frane e allagamenti – sui settori settentrionali, nel Cuneese e nel Novarese, dove nel pomeriggio di lunedì è stata segnalata una forte grandinata in diverse aree, con chicchi di grandine anche oltre i due centimetri. Si sta invece attenuando la crescita del livello del Lago Maggiore, che aveva raggiunto il livello di guardia durante la notte di domenica ed è arrivato a lambire, e in alcune aree invadere leggermente, la passeggiata del lungolago. Il colmo del Sesia sta transitando a Palestro (Vercelli) con valori di piena ordinaria, così come la piena del Tanaro è attesa a ore ad Alba e Asti.

SMOTTAMENTI IN LIGURIA – Anche in Liguria, non molto prima dell’alba, i Vigili del Fuoco di Multedo sono intervenuti sulla SS 456 del Turchino, per una frana. Lo smottamento ha completamente bloccato la carreggiata in località Fado, causando la chiusura della strada. “Sono al momento in corso le operazioni di rimozione del materiale dalla carreggiata: l’obiettivo è procedere alla riapertura a senso unico alternato entro la giornata di oggi”, ha fatto sapere la Regione nel pomeriggio. “Per quanto riguarda in invece la frana di Bargagli – ha detto l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone – si continua a lavorare per rimuovere il materiale, nonostante in queste ore le piogge siano proseguite. L’obiettivo resta quello di riaprire, almeno a senso unico alternato, entro la fine della settimana. Domani alle 18 saremo di nuovo a Bargagli per fare il punto”.

Nel savonese, poi, uno smottamento ha interessato la statale 582 del Colle di San Bernardo a Zuccarello: è stato istituito il transito a senso unico alternato. La provinciale 25 a Sesta Godano (SP) resta chiusa a causa di una frana, ma non ci sono frazioni né persone isolate. Intanto Arpal ha prolungato fino a lunedì pomeriggio l’allerta gialla idrologica sui bacini grandi del Levante ligure, mentre la circolazione sulla linea Cuneo – Ventimiglia via Limone è stata sospesa per un movimento franoso causato dal maltempo in Francia, che interessa anche la sede stradale.

ALLERTA SUL SECCHIA A MODENA – Si ridimensiona invece l’allerta per il maltempo in Emilia-Romagna: l’unica situazione preoccupante rimane quella del fiume Secchia, nel Modenese e per questo l’allerta arancione, in vigore nel Modenese e nel Reggiano, è stata prorogata dalla protezione civile anche per martedì, ma limitata all’area di Modena, quella appunto interessata al propagarsi della piena del Secchia. La piena infatti potrebbe rendere possibile l’occupazione delle aree golenali. L’attenzione resta sempre alta anche nelle aree montane per le possibili frane.

VENTI FORTI E MAREGGIATE IN TOSCANA, ROVESCI IN LAZIO – La perturbazione in transito sull’Italia continua a interessare anche la Toscana, in particolare con rinforzo dei venti. La Sala operativa della protezione civile regionale ha aggiornato il bollettino di criticità gialla per la giornata di lunedì 1 aprile. Lo stato di vigilanza per mare mosso e mareggiate interesserà dalle ore 18 fino alla mezzanotte la costa centro-settentrionale e l’Arcipelago toscano. Per vento forte codice giallo, dalle ore 15 alla mezzanotte, sui rilievi appenninici. Mare molto mosso in aumento temporaneamente e agitato nel tardo pomeriggio-sera sul settore settentrionale. Martedì, mare molto mosso a nord dell’Elba, in attenuazione in serata.

Cielo grigio, vento e pioggia a sprazzi, con pulviscolo giallo africano, invece, per la Pasquetta sul litorale romano. Una festività sottotono, finora, con picnic quasi azzerati rispetto alla tradizione, e dove i più temerari hanno compiuto un tentativo di scampagnata prima di un “fuggi fuggi” con le avvisaglie di pioggia intorno a mezzogiorno e le presenze, tra Ostia, Fiumicino, Fregene ed altre località a nord e sud di Roma, si sono concentrate per lo più per il classico pranzo del Lunedi dell’Angelo nei ristoranti. E la situazione non migliora, con l’Agenzia Regionale di Protezione civile che ha emesso un’allerta gialla dal pomeriggio e per le successive 6 ore. Si prevedono sul Lazio: precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, con quantitativi cumulati deboli o puntualmente moderati.

TRA 80 e 200 mm di ACQUA SULLE PREALPI CARNICHE – Passando al nord, sulla A23 il tratto compreso tra Pontebba e Carnia in direzione Udine è stato chiuso dal mattino fino alle 17 circa, per consentire le operazioni di messa in sicurezza della sede autostradale per una frana all’altezza del chilometro 64, dovuta alle forti piogge. La riapertura è stata fatta attivando una corsia in deviazione sulla carreggiata opposta. E sul luogo dell’evento, in serata il traffico transitava su una corsia per senso di marcia. Il masso più grande che si è bloccato al centro della carreggiata pesava circa 15 tonnellate.

In Friuli Venezia Giulia, nelle ultime 24 ore sono caduti da 80 a 200 mm circa sulle Prealpi Carniche, fino a 180 mm sulle Prealpi Giulie, valori più bassi sui settori alpini più interni della Carnia e nel Tarvisiano, con massimi intorno a 100/120 mm. Piogge più attenuate in pianura con cumulati intorno a 60 mm sull’alta pianura pordenonese, fra 10 e 30 mm sulle altre zone. Vento forte da sud sui monti in quota, con raffiche fino 120 km/h, Scirocco fino a 60 km/h sulla costa. Quota neve oltre i 2000 metri. Sono attese ancora piogge in genere abbondanti, localmente intense sulla fascia orientale e miglioramenti a partire dalla serata di lunedì.

VENETO: ATTENZIONE ALTA A CORSI D’ACQUA E VALANGHE – Quanto al Veneto, dove un gruppo di escursionisti è rimasto bloccato da un corso d’acqua in piena lungo il sentiero 483 nel Gruppo del Bosconero, nel Bellunese e messo in salvo dal soccorso alpino, il meteo prevedeva una fase instabile per quasi tutta la giornata, con precipitazioni anche a carattere di rovescio o locale temporale più diffuse e persistenti sulle zone centro-settentrionali in quantitativi da consistenti ad abbondanti specie tra Prealpi e Dolomiti meridionali. Dal pomeriggio/sera precipitazioni attese in generale diradamento ma con possibili locali fenomeni di instabilità. Il limite della neve sarà variabile, mediamente intorno a 1700-2000 metri, in calo nella seconda parte di lunedì. Rinforzo dei venti meridionali fino a forti in quota o a tratti anche molto forti alle quote più alte. A Venezia l’acqua alta ha raggiunto il picco dei 95 centimetri.

Alla luce delle previsioni meteo, il Centro Funzionale decentrato della Protezione Civile ha dichiarato la fase operativa di attenzione (allerta gialla) valida fino alle 14 del 2 aprile, per criticità idrogeologica nei bacini Vene-a (Alto Piave), Vene-h (Piave Pedemontano), Vene-b (Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone). E per criticità idraulica nei bacini Vene-h (Piave Pedemontano), Vene-b (Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone), Vene-e (Basso Brenta -Bacchiglione), Vene-f (Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna), Vene-g (Livenza, Lemene e Tagliamento). L’allerta per il vento forte sui rilievi era stata dichiarata fino alle 14, mentre per il rischio valanghe è dichiarata la fase operativa di attenzione (gialla) per la zona Mont-1 (Dolomiti).

MARMOLADA IN ROSSO – Smottamenti e colate di fango, poi, in Trentino, in particolare in valle del Chiese. Il rio Lebrac ha esondato a Sottovillo, nel territorio comunale di Storo, invadendo la statale del Caffaro. La strada è stata interdetta al traffico all’altezza della rotonda in direzione Storo per uno smottamento che al momento è tenuto sotto monitoraggio da parte dei vigili del fuoco volontari. Chiusa alla circolazione fino a martedì anche la provinciale 6 della val di Non, nel tratto di Rumo. Fango sulla statale 43 a Romeno con i vigili del fuoco al lavoro per garantire il transito in sicurezza.

Chiusa per motivi di sicurezza anche la strada statale 350 che collega Folgaria alla provincia di Vicenza. Il distacco di due massi, nei pressi delle frane poi ripristinate di novembre e febbraio, e l’allerta meteo hanno infatti indotto il Servizio gestione strade della Provincia autonoma a emettere il provvedimento di stop alla circolazione. Martedì mattina i tecnici effettueranno il sopralluogo per verificare la tenuta della parete che costeggia l’arteria ed eseguire le operazioni di disgaggio di eventuali altre rocce pericolanti.

Una nota di colore, infine, sulla Marmolada dove la sabbia del Sahara, complice l’ondata di maltempo e il vento forte soprattutto in quota, si è trasformata in neve rossa. A Punta Penia, 3.343 metri di altezza, infatti il manto nevoso ha assunto la tipica colorazione rossastra della sabbia sahariana. Secondo gli esperti di Meteotrentino, “il fenomeno può accadere soprattutto durante i mesi autunnali ma può verificarsi anche la primavera. La sabbia ha fatto un viaggio di oltre 2.500 chilometri raggiungendo anche le spiagge di Riva del Garda”.