Oltre quattro milioni e mezzo di sfollati interni, 70.000 rifugiati. Più di 18 milioni di abitanti dipendenti dall’assistenza umanitaria, più del 90 per cento dei quali in situazione di acuta insicurezza alimentare. La metà dei bambini e delle bambine di età inferiore ai cinque anni con arresto dello sviluppo a causa della mancanza di cibo.
Questo è lo Yemen oggi, appena trascorsi nove anni dall’inizio di un devastante conflitto tra il gruppo armato huthi in controllo già dal 2014 di buona parte del paese e una coalizione guidata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti che ha beneficiato di forniture militari occidentali, italiane incluse.
Sebbene, rispetto agli anni scorsi, oggi le ostilità siano diminuite, gli attacchi illegali e le uccisioni proseguono impunemente e sono ancora attive le limitazioni al movimento e alla consegna degli aiuti umanitari.
Oltre ai crimini di guerra commessi a ripetizione da ogni parte coinvolta nel conflitto, gli huthi hanno portato avanti una furibonda campagna contro il dissenso interno, basata su torture, sparizioni forzate e processi farsa nei confronti di chiunque sospettassero di spionaggio o di opposizione, giornalisti e difensori dei diritti umani compresi. A ciò si aggiunge ora il pericolo di un’escalation militare a seguito degli attacchi degli huthi contro le navi in transito nel mar Rosso e della risposta degli stati occidentali, che hanno attivato una scorta armata.
Quando gli scontri armati cesseranno del tutto, ci vorranno anni per rimettere a posto la situazione. Il 26 luglio 2023 oltre 40 organizzazioni della società civile yemenita, tra le quali gruppi di parenti delle vittime e dei sopravvissuti a nove anni di conflitto, hanno lanciato la Dichiarazione per la giustizia e la riconciliazione nello Yemen.
Una presa di posizione importante ma che rischia di rimanere priva di sostegno. Nell’ottobre 2021 il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, su pressioni dell’Arabia Saudita, non ha rinnovato il mandato del Gruppo di eminenti esperti internazionali sullo Yemen, istituito nel 2017. Era l’unico organismo internazionale indipendente in grado di fare luce sulle violazioni dei diritti umani e di assicurare una prospettiva di giustizia.