Un agguato a colpi di arma da fuoco mentre si trovava in auto. È stato ucciso così Raffaele ‘Lello’ Capriati, figlio di Sabino e nipote di Tonino Capriati, uno dei boss di Bari. Si tratta dello stesso clan mafioso finita sui giornali nei giorni scorsi, dopo le polemiche esplose a causa dell’aneddoto raccontato dall’ex sindaco Michele Emilano, durante una manifestazione di solidarietà all’attuale primo cittadino del capoluogo pugliese Antonio Decaro.

L’omicidio di Lello Capriati è stato compiuto nel rione Torre a Mare la sera di lunedì 1 aprile, quando l’uomo è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre si trovava in macchina. La vittima, gravemente ferita, è stata condotta al Policlinico di Bari, dove è deceduta. Le indagini sull’omicidio, che potrebbe essere riconducibile all’attività criminale del clan Capriati, sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. Sul posto sono intervenuti gli uomini della squadra mobile della Questura di Bari.

Capriati era stato scarcerato a fine agosto 2022 dopo aver scontato 17 anni per concorso nell’uccisione di Michele Fazio, il ragazzino di 15 anni ucciso a Bari vecchia il 12 luglio 2001. Il suo ritorno in libertà era stato accolto nel quartiere da festeggiamenti, fuochi d’artificio e video sui social. Secondo l’accusa a sparare per errore al 15enne fu Leonardo Ungredda, poi ammazzato in un agguato nel 2003. Per il delitto Ungredda fu condannato anche Francesco Annoscia a 15 anni e 8 mesi di reclusione.

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