Adriano Panatta impressionato dalla solidità di Jannik Sinner, che definisce un “alieno” per la sua capacità di giocare il tennis moderno ad un livello altissimo. “Tecnicamente, Jannik gioca il tennis moderno che giocano tutti. Ma lo fa talmente bene da impedire ai poveretti che si ritrova di fronte di esprimere il loro, di tennis”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera. Così la leggenda del tennis italiano ha commentato l’ultima vittoria di Sinner al Master 1000 di Miami, che ha portato il giovane altoatesino al numero 2 del ranking mondiale.
Panatta ha elogiato anche il rovescio di Sinner, definendolo “speciale” e paragonandolo a quello di Serena Williams. Sulla transizione dal cemento alla terra rossa, l’argomento che ora tiene banco tra i tutti i neo-appassionati alla racchetta, Panatta spiega quali sono le difficoltà: “La terra rossa è materia viva: subisce il vento, la pioggia, l’umidità, le temperature; le palle, di conseguenza, cambiano durante la partita. È più complicata da capire, rallenta il gioco, non ti dà un rimbalzo uguale all’altro… E poi stanca: dopo cinque set sul rosso sei morto, finito”. Sinner però ha le carte in regola per adattarsi e può diventare numero 1 al mondo già al Roland Garros: “È uno scenario ma, se non succede a Parigi, succede a Wimbledon. Sinner e Alcaraz sono i nuovi fenomeni del tennis mondiale”.
Secondo Panatta infatti i due giovani “sono i nuovi Federer e Nadal: la loro rivalità, cioè, sarà altrettanto ricca, appassionante e lunga. Un terzo incomodo, come per Roger e Rafa è stato Djokovic, per ora non lo vedo”. E oggi il serbo “ha perso il suo vantaggio: Sinner e Alcaraz sono cresciuti, non sono più ragazzi. Dice che vuole l’Olimpiade: okay ma quanto ancora potrà andare avanti a giocare contro questi giovani fortissimi? Non lo vedo bene…”. In un passaggio dell’intervista, Panatta infine ha anche citato Nicola Pietrangeli: “Intanto godiamoci Sinner n.2, che scavalca Nicola: Pietrangeli è stato n.3 quando la classifica se la faceva lui!”. Una stilettata al suo eterno rivale.