La Guardia di Finanza di Pescara ha arrestato un imprenditore del settore alimentare, in particolare marmellata, per bancarotta fraudolenta e reati fiscali. Si tratta di una società e di un brand conosciuti a livello nazionale ed internazionale, sommersi spiegano gli inquirenti “da un vorticoso giro di carte false, con un crac a sei zeri”. Sono scattati i sigilli ad un complesso di beni, tra cui conti correnti, macchinari, attrezzature e quote societarie, per un valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro.

Le indagini – Le operazioni, disposte dell’Autorità Giudiziaria locale, sono iniziate alle prime luci dell’alba di mercoledì 3 aprile. I finanzieri del Comando Provinciale di Pescara hanno eseguito le misure cautelari, personali e reali, lungo la direttrice Abruzzo-Molise-Campania, con l’ausilio di militari e mezzi aerei del Reparto Operativo Aeronavale del capoluogo adriatico. Nel corso delle indagini, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle del capoluogo abruzzese, su coordinamento della procura, sono stati analizzati centinaia di negozi giuridici, vari rapporti finanziari e la documentazione amministrativo-contabile acquisita a seguito di controlli incrociati.

Cessioni simulate – Secondo gli investigatori, l’amministratore di fatto ha svuotato le società indebitate e in liquidazione giudiziale dei beni aziendali, simulandone la cessione con falsi contratti, a una catena di partner produttivi, con sede nel chietino, nel molisano e nella circoscrizione partenopea, riconducibili allo stesso amministratore. I trasferimenti reiterati, secondo l’accusa, sono avvenuti in assenza di corrispettivi consentendo tra l’altro anche la prosecuzione dell’attività produttiva in capo ad una società non gravata da pendenze tributarie e amministrata formalmente dal fratello dell’imprenditore, finito anche lui tra gli indagati.

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