La ex top model si racconta nel programma di Francesca Fagnani, tra il legame con l'ex primo ministro francese, i ricordi di infanzia e le dipendenze
“Tradimento? Capitasse nel mio matrimonio, lo sopporterei, se fosse un adulterio fisico. Se mio marito si innamorasse non lo sopporterei. E nemmeno lui, poi lo ammazzo, gli taglio la gola, vado in prigione ma poco perché crimine passionale 6 anni, poi esco e faccio la vedova allegra”. Carla Bruni si racconta a Francesca Fagnani nella puntata di Belve in onda il 2 aprile. La ex top model e cantante non si tira indietro davanti a nessuna domanda, inclusi aspetti piuttosto privati della propria intimità.
CARLA BRUNI E IL TRADIMENTO – Alla giornalista che ripesca vecchie dichiarazioni della Bruni sul poliamore, l’ospite replica: “Adesso non pratico più la poligamia, anche perché ho parlato così quando non ero sposata, infatti non volevo sposarmi per quella ragione […] Mi sono sposata quando ero pronta alla monogamia. Sarkozy mi ha tolto l’angoscia e la paura. Lo adoro, è la prima volta che ho incontrato qualcuno che mi ha protetto […]”. Davanti alla possibilità di un eventuale tradimento da parte dell’ex primo ministro francese Nicolas Sarkozy, Carla Bruni fa sapere di poterlo accettare a una condizione: “Sarei gelosa se sapessi di un tradimento del mio uomo però non lo lascerei, a meno che si sia innamorato. Sono nata da un amore adultero e se pensassi all’adulterio come a un peccato, penserei di essere io stessa il peccato. È una cosa che succede, chi può giudicare?”.
IL RICORDO DEI GENITORI – Nel corso dell’intervista spazio anche ai ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza, con il trasferimento della famiglia a Parigi, in un castello con decine di stanze: “Ho avuto molto dalla vita visto dall’esterno, visto dall’interno ho avuto genitori molto buoni e affettuosi ma praticamente invisibili, talvolta non mi ricordo nemmeno i loro nomi, non li vedevo quasi mai quindi poco importa il castello, purtroppo”. La ex top model spiega di essere cresciuta praticamente da sola: “La libertà è pericolosa, quando uno è piccolo deve essere protetto. I nostri genitori non ci hanno protetto”. A 28 anni ha scoperto che Alberto BruniTedeschi non era il suo padre biologico. Una confessione giunta quando l’uomo era in punto di morte: “È stato un regalo, lo ringrazio perché mi ha liberato da molte domande strane che mi ponevo. […] Essere illegittimo ti lascia illegittimo tutta la vita”. In seguito Carla ha cercato e conosciuto il padre biologico: “È una persona deliziosa e soprattutto ho guadagnato una giovane sorella tutta nuova”.
LE DIPENDENZE – Bruni non si censura nemmeno quando parla delle proprie fragilità: “Ho quasi praticamente smesso di bere. Ho una tendenza alla dipendenza da tutto: lo zucchero, la sigaretta, l’alcol. Non mi piacciono le droghe. Certe persone possono bere un bicchierino di vino e basta. Io appena ho bevuto un sorso del primo bicchiere di vino ho una specie di diavoletto delizioso dentro che mi dice di continuare, che sto bene, sono simpatica, poi mi dice di bere il secondo, poi il terzo e il quarto. Non ho limite, non ho moderazione”.
IL LEGAME CON VALERIA BRUNI TEDESCHI – A tal proposito si congeda con un commento sul lavoro della sorella Valeria Bruni Tedeschi. Il riferimento è al film da leidiretto nel 2018, I villeggianti, che Carla non ha gradito: “Amo mia sorella ma fa solo film ispirati alla mia famiglia. Anche perché poi prende la meravigliosa Valeria Golino nel ruolo della sorella minore che sarei io. Non è sempre facile vedersi utilizzati. Quando uso la gente, e lo faccio nella mia ispirazione, lo faccio con precauzione. Di quel film mi aveva turbato il fatto che nel film Valeria Golino era un’ubriacona e mi son detta ‘Questa è una mia grande fragilità, perché esporla così?’”.