Dopo la serie Prime Video parte del brand All or Nothing, che racconta le vicissitudini della stagione 17/18, il Manchester City è diventato protagonista di un’altra docuserie. Il prodotto di Netflix intitolato “Together. Tr3ble winners” ricostruisce l’ultimo anno dei citizens, quello del triplete, con l’ultimo episodio che non poteva che essere dedicato alla ciliegina sulla torta: la vittoria in finale di Champions League contro l’Inter.
La partita è stata decisa nel secondo tempo dal piattone di Rodri, rimasto solo in area di rigore nerazzurra. Una circostanza prevista dagli schemi di coach Pep Guardiola, come mostrato dalla serie che lo ha ripreso durante l’intervallo: “Rodri, sei un giocatore eccezionale. Non importa com’è andato il primo tempo. Torna lì fuori a testa alta e gioca. Continuate a lottare, il gol arriverà. A volte Grealish si trova qui (puntando sulla lavagna, ndr) e Foden ha spazio. Loro cosa fanno? Quando chiudono il varco di qua, Stones è da solo smarcato. Da lì può saltare la linea difensiva: raddoppiano Stones e Rodri è da solo. Cercate di trovare un varco qui. Dovete trovare i varchi che si aprono: non possiamo cambiare tattica”.
Guardiola ha trovato la strategia giusta per vincere grazie alla sua estrema maniacalità, che mostra spesso anche quando deve incoraggiare i suoi giocatori. I discorsi motivazionali sono un suo punto di forza, come raccontato dalla serie, e già da diversi giorni prima della finale lo spagnolo ha cercato di mettere in guardia la squadra: “Una finale è sempre scomoda, e voi sapete che ho ragione. L’Inter gioca con 11 giocatori, capito? Con 11 giocatori. È una squadra italiana in finale, sapete che vuol dire? Ci giochiamo una chance unica nella vita, un’occasione del genere non capiterà più. So bene che sognate di vincere. So quanto siete bravi insieme, ma dovete mostrare la grinta quanto conta”.
Come si vede nei filmati, Guardiola era estremamente preoccupato dalla squadra di Simone Inzaghi: “Pensavo più a fermare gli attacchi dell’Inter che ai nostri. Sapevamo contro chi avremmo giocato e cosa sarebbe successo”. Ancora una volta, le sue intuizioni hanno avuto la meglio.