Anche oggi, come ogni 3 del mese, gli adepti del culto della Madonna di Trevignano Romano si riuniscono per pregare la sacra figura mariana e recitare il rosario
La veggente di Trevignano sfida il vescovo. Non c’è sosta per i fedeli di Gisella Cardia. Anche oggi, come ogni 3 del mese, gli adepti del culto della Madonna di Trevignano Romano si riuniscono per pregare la sacra figura mariana e recitare il rosario. Ancora non si sa se apparirà accanto a loro la veggente Gisella Cardia che ha reso il luogo delle presunte apparizioni mariane uno spazio di incontro costante e ripetuto negli anni, nonché grazie a questo ne ha fortificato la propria leadership culturale e religiosa.
L’appuntamento di aprile, ai piedi del Lago di Bracciano, però, è particolarmente atteso perché, come scrive Fanpage, “si svolge dopo il decreto della Diocesi di Civita Castellana e del vescovo Marco Salvi, che sugli eventi di Trevignano si sono espressi con la formula latina “Constat de non supernaturalitate”, ossia come sappiamo, che “sui fatti che accadono alle porte di Roma non c’è nulla di sovrannaturale e che la Madonna in quel terreno non è mai apparsa”.
Sempre alla testata campana, l’avvocato di Gisella Cardia, Solange Marchignoli, ha affermato che l’unico paragone possibile con il caso di Trevignano Romano è quello di Medjugorje. La legale ha infatti confrontato il tempo di studio del caso mariano da parte della Chiesa, dal 1982 al 2016, a quello laziale che vede protagonista la sua assistita sostenendo che “sulle apparizioni di Trevignano le conclusioni affrettate”. Gli avvenimenti di Trevignano sono iniziati nel 2016, ma solo nell’aprile 2023 è stata istituita una commissione diocesana che, dopo nove mesi di indagine, ha concluso chiudendo il caso. “A dire di molti esperti, sembrerebbe che siano arrivati a questa conclusione in maniera precipitosa e soggettiva, non ascoltando alcun testimone, per quanto ve ne fossero più di cinquemila”, ha chiosato l’avvocatessa.