Ancora un cambio, ancora con la nuova regola: il Palermo ha deciso di esonerare Eugenio Corini, per chiamare al suo posto Michele Mignani. Cosa c’è di strano? Fino a ottobre 2023, quindi in questa stagione, Mignani sedeva sulla panchina del Bari. Ed è questo il punto: la nuova normativa permette di poter chiamare in Italia e per l’Italia un allenatore esonerato durante la stessa stagione, ma con dei distinguo importanti. Primo punto: può essere tesserato, per un nuovo incarico durante la stessa stagione, un allenatore che è stato esonerato entro il 20 dicembre 2023. In Serie B, oltre a Mignani, è capitato a molti: Ballardini con la Cremonese, Viali con l’Ascoli, Lucarelli con la Ternana, Longo con il Como, Gastaldello con il Brescia, Vecchi con la Feralpisalò, Alvini con lo Spezia, Bisoli con il Sudtirol, Foschi con il Lecco. Non esistono limitazioni su quale categoria accettare: che sia Serie A, Serie B o Serie C non fa differenza. E non a caso Ballardini è stato chiamato dal Sassuolo (Serie A), Viali dal Cosenza (Serie B), Lucarelli dal Catania (Serie C) e Vecchi dal Vicenza (Serie C).

Secondo punto: non serve trattare una risoluzione con il vecchio club. Basta solo comunicare l’intenzione di trasferirsi altrove. La normativa è stata sottoscritta nel contratto collettivo degli allenatori con la Lega Serie B e la Lega Pro, ma non con la Serie A che ha preferito evitare. Ciò implica il fatto che un allenatore di Serie A esonerato non possa trovare, in Italia, una nuova sistemazione in questa stagione. Terzo punto (con retroscena): l’associazione degli allenatori, guidata da Renzo Ulivieri, non era del tutto convinta a firmare l’accordo. Anzi, ci sono volute diverse settimane di consultazioni prima di approvarla. Questo perché se da un lato la norma avrebbe aiutato subito qualcuno a trovare una squadra, dall’altro lato la si vedeva come un impedimento per chi era già libero da più mesi.

Ma alla fine la scelta è ricaduta sull’idea di adeguarsi (in parte) agli altri campionati, dove non solo si possono chiamare a stagione in corso allenatori esonerati, ma si può addirittura avviare una trattativa con chi è ancora ben saldo su una panchina. L’esempio più clamoroso è stato del Chelsea nella scorsa stagione, quando venne esonerato Tuchel per ingaggiare Potter, che allora stava guidando, e con successo, il Brighton. Una cosa, questa, che avveniva già in Serie A durante gli anni ‘90, prima dello stop ai cambi di panchina durante la stessa stagione e per lo stesso campionato (non esiste regola infatti che vieti a un allenatore all’estero di arrivare in Italia a stagione in corso).

Ma questi cambi son davvero efficaci? È il vero tema su cui riflettere. Ballardini ha avuto finora a disposizione 4 partite, dove ha raccolto 4 punti (una vittoria, un pareggio, due sconfitte), Lucarelli è stato esonerato anche a Catania, mentre Viali lotta per raggiungere la salvezza con il Cosenza, che ha però proprio in questi giorni annunciato un ritiro punitivo dopo l’ultima sconfitta contro il Brescia. Solo Vecchi è in lotta promozione con il Vicenza, che dovrà giocarsi i lunghi playoff di Serie C. Insomma, non risultati esaltanti. E Potter, lo scorso anno, non ha portato il Chelsea agli obiettivi sperati, tanto che a fine stagione è arrivato l’addio con Pochettino chiamato al suo posto. Ora tocca a Mignani, che dopo aver raggiunto la finale dei playoff dello scorso anno con il Bari, è chiamato allo stesso risultato anche con il Palermo. In Puglia, l’esonero è arrivato dopo una serie di incomprensioni con la dirigenza, ma l’arrivo di Marino prima e Iachini poi non ha cambiato le sorti di una stagione molto complessa (il Bari è al quattordicesimo posto, molto più vicino alla zona playout che playoff). Una bella sfida, senza dubbio. E forse anche un modo per riscattare una nuova tendenza, con una regola destinata a essere discussa anche per il prossimo campionato.

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